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lunedì 31 marzo 2014

Sigle dei cartoni animati vecchie e nuove


Allora, ho appena finito di vedere il video di Dario Moccia (per chi non lo conoscesse, è uno youtuber abbastanza conosciuto nel panorama nerd/otaku. Cliccate QUI per guardare il già citato video), dove si va a ragionare di sigle di cartoni animati, con tanto intervista a Giorgio Vanni. Approfitto del blog per aggiungere alcune cose sia a titolo generale che personale:

Sento, come dice Giorgio Vanni, tanta gente che critica le canzoni dei cartoni come "banali", oppure troppo povere di tecnica..... Beh, allora vi faccio un esempio: prendete una qualsivoglia canzone mediamente pop inglese o americana e traducetela, poi vediamo i testi.
Stesso discorso, prendete il Gangnam style e ditemi se è diffficile da suonare...

Per il resto vorrei spezzare un mazzo di lance a favore dei vari compositori, principalmente Alessandra Valeri Manera, ovvero la principale paroliera di Cristina D'Avena, che oltre a essere una bravissima autrice, ha anche una capacità vocale davvero considerevole, mentre la D'Avena, per quanto possa essere intonata, deve ringraziare sia un nucleo di fans molto nutrito sia un tono di voce che si presta benissimo al genere della sigla.

Attualmente il mondo dei cartoni animati si divide in 2 generazioni, quella dei Cavalieri del Re, degli Oliver Onions (tra l'altro autori delle colonne sonore della maggior parte dei film di Bud Spencer) e quella di Giorgio Vanni / Cristina D'Avena.
Non vi chiedo quale preferite, perchè dipenderà tantissimo dalla vostra età e dai ricordi legati ai cartoni; vi chiedo piuttosto: in scala da 1 a 10, di media che voto dareste all'insieme delle sigle di cartoni vecchi e nuovi? Qua la mia personale classifica:

L'uomo tigre  ->  9
Ken il Guerriero  (apertura prima serie)  ->  10
Daitarn  ->  7
He-Man (quella vecchissima; si è una sigla fatta col cu*o ma a me piace)  ->  8
One piece - Tutti all'arrembaggio (prima siglia italiana)  ->  10
Pokémon (prima sigla apertura)  ->  7
Digimon (prima sigla apertura)  ->  5
DragonBall (sigla italiana prima serie)  ->  7
Sailor Moon (prima siglia apetura)  ->  8
Street fighter  ->  10
E' quasi magia Johnny  ->  7

[Xenya è in un angolino che proclama di dissociarsi da questa classifica.]

-Imrik-

sabato 29 marzo 2014

DATE COME SE PIOVESSERO!


Salve a tutti e bentornati su queste pagine virtuali! Oggi la vostra Xenya vi porta un paio di novità riguardanti le fiere del fumetto toscane! E ricordatevi che domenica 6 io e Imrik saremo al Romics... io sono già in febbricitante attesa! Naturalmente scriveremo qualcosa a riguardo! Nel frattempo, ecco alcune date:
  • Il 12 e 13 aprile ci sarà il Ludicomix a Empoli.
  • Il 26 aprile sera si terrà un ballo in cosplay a Lucca. L'ingresso è gratuito!
  • Il 24 e 25 maggio avrà luogo la 3a edizione del Castel Comics, nella suggestiva Castiglione della Pescaia. L'ambientazione ideale per le foto è garantita, sia grazie al castello medievale che allo splendido mare!
  • Ho parlato con due dei principali organizzatori del Ludogrifo (Grosseto), che mi hanno dato sia la conferma delle date che l'autorizzazione a pubblicarle: l'evento si svolgerà il 31 maggio e il 1 giugno e, a quanto ho sentito, ci saranno delle succose novità!
Provvederò il prima possibile ad aggiornare l'elenco che trovate alla vostra destra. Vi ricordo inoltre che le date sono in continuo aggiornamento, quindi teneteci d'occhio... e magari venite a trovarci a qualche fiera!

-Xenya-

giovedì 27 marzo 2014

GO to DMC! - Pagine molto metal

Krauser II.
Chi mi conosce, anche solo superficialmente, sa che sono appassionata di manga e amo la musica metal: ebbene, potete immaginare la mia gioia quando ho scoperto l'esistenza di un'opera che racchiudeva entrambe le mie passioni? Eh? No, non potete.
E così ho cominciato a seguire il manga di Detroit Metal City, edito dalla Goen, facilmente reperibile nelle fumetterie e arrivato attualmente al numero 5. Oltre a far impallidire qualunque cattolico grazie alle sue copertine grondanti metal estremo, il manga "vanta" un disegno rozzo, volgare e poco pulito: insomma, semplicemente perfetto per il tema trattato!

La trama è semplice: Negishi Soichi, ragazzo di campagna appassionato di pop svedese, si trasferisce a Tokyo non solo per frequentare l'università, ma anche per coltivare il suo sogno di diventare un musicista dedito al genere di cui sopra. Intanto però (e non ci è dato di sapere come) si ritrova ad essere vocalist nonché leader di un gruppo death metal abbastanza noto, i Detroit Metal City appunto, con lo pseudonimo di Johannes Krauser II. Principalemente a causa della violenza dei testi scritti dal nostro impacciato e timidissimo Negishi e delle performance ai limiti della decenza, il gruppo è costantemente al centro di assurde leggende.
Non a tutti è dato sapere il segreto di Negishi, dal momento che a lui il death metal neanche piace e i suoi genitori e la ragazza di cui è innamorato non lo accetterebbero mai.
Sì, la trama è banale: non lo è altrettanto, però, l'alternanza di carattere del protagonista, che si ritrova a combattere con le sue due personalità (Krauser e Negishi) nei momenti meno opportuni, finendo in situazioni sempre ridicole, imbarazzanti e che fanno piangere il lettore... dalle risate.
Sì, sono la stessa persona.

Arrivata al numero 4, devo ammettere che il tono delle gag mi sembra un po' calato. Più che la ripetitività, il maggior difetto di questo manga sta nel dover trovare a tutti i costi pretesti per far fare figure imbarazzanti al povero Negishi, cosa a mio parere non sempre ben riuscita. Del resto, non è mica facile tenere in piedi 10 volumi di manga senza una trama vera e propria, soprattutto quando l'unico fattore che lo fa andare avanti è l'umorismo! Io comunque continuerò a seguirlo fino alla fine... perché sotto sotto, ogni volta che leggo un volume non vedo l'ora di sapere cosa succederà nel successivo!

Detroit Metal City è la commedia dell'equivoco, che enfatizza e, perché no, prende per i fondelli le leggende che ruotano intorno ai gruppi metal. Attenzione però: l'intento del manga non è né di osannare il genere musicale in questione né di ridicolizzarlo. DMC ha solo la pretesa di farci ridere come matti grazie alle mille assurdità combinate dal protagonista. E' mia modestissima opinione che DMC sia classificabile come manga estremamente di nicchia. Mi spiego: se siete dei puristi del metal che si scandalizzano quando la vostra musica preferita viene toccata, non seguitelo, potreste farvi il sague amaro senza ragione. Ve lo sconsiglio fortemente anche se non siete appassionati del genere: solo chi è invischiato un minimo nel panorama metal può capirlo ed apprezzarlo appieno.
Se volete provarlo senza spendere, tanto per vedere di cosa si tratta, può valere la pena dare un'occhiata all'anime: è composto da soli 12 episodi e potrebbe essere utile per decidere se acquistare il manga o meno.
He's real! Immagine tratta dal live action.

Naturalmente non posso dare un guidizio definitivo finché non avrò letto il numero 10, che conclude la serie. Ma, visti gli scherzoni che mi sta giocando la Goen, temo che dovrò aspettare fino alla fine dell'anno per vedere concluse le avventure di Krauser II. Nel frattempo, aggredirò il numero 5 sperando in una mezz'ora di sane risate!

lunedì 24 marzo 2014

REBOOT IS COMING!

La prima immagine ufficiale del reboot.
Sono un cosiddetto maschiaccio. Lo sono sempre stata. Già dall'età di 6-7 anni apprezzavo moltissimo gli anime shounen (anche se all'epoca non sapevo manco pronunciarlo). Naturalmente, questo non significa che non abbia visionato e apprezzato alcuni shoujo. Ricordo che da piccolina, nonostante mia nonna mi predesse costantemente in giro perché "guardavo roba da maschietti", ero una fan di MewMew, Gals! e CardCaptor Sakura. Curiosamente invece, Sailor Moon non mi ha mai presa più di tanto, almeno finché non sono diventata un pochino più grandicella.

Quando poi ho cominciato a collezionare manga, ho deciso di seguire anche quello dell'eroina che veste alla marinara, aspettandomi di trovare qualcosa di completamente diverso da ciò che mi era stato propinato dalla Mediaset.
Le mie aspettative non sono state disattese: il tratto delicato della disegnatrice Naoko Takeuchi e la trama, estremamente più adulta di quello che potrebbe sembrare guardando l'anime "dal successo planetario" [cit.], si distanziano nettamente dalla trasposizione animata banale ed infantile tratta dall'opera originale.
A questo punto potreste pensare ad una banale recensione del manga. Eh no, uno mica può fare sempre recensioni! Quello di cui vi voglio parlare è ben altro.

La Toei Animation ha finalmente deciso di fare un reboot delle avventure dell'eroina della nostra infanzia. Ma non sarà assolutamente un remake della serie animata che tutti conosciamo, bensì un adattamento più fedele al manga, quindi con disegni e trama totalmente differenti da quelli a cui tutti sono abituati.

Ho fatto una veloce ricerca sul web: l'anime, dal titolo Sailor Moon Crystal, dovrebbe uscire in Giappone a luglio dell'anno corrente, e sarà visibile grazie al sito Niconico.
Nel frattempo, la Toei alimenta le speranze dei fan ufficializzando una prima immagine della nostra eroina (sì, quella che vedete in alto a sinistra!). Sembrerebbe proprio che il tratto della nostra Takeuchi abbia finito di essere straziato da contorni troppo netti e colori tanto vivaci da far male agli occhi...

Ma, sempre cercando su Internet e seguendo le varie pagine Facebook che se ne occupano, ho trovato un'altra immagine, che pubblico qui a destra. E non è l'unica immagine che ho trovato con questo strano stile di disegno!
La seconda immagine. Eh?

A questo punto, sono un po' confusa e non so davvero cosa aspettarmi da questo reboot. La trama seguirà fedelmente quella del fumetto? I delicati ed eterei disegni della Takeuchi saranno brutalmente stuprati un'altra volta oppure no? E il sesso dei personaggi rimarrà finalmente lo stesso del manga, invece di essere cambiato a piacimento per non turbare gli innocenti animi dei bambini (cavolo, se ne accorgono che le Starlight sono uomini che si trasformano in donne, non sono mica scemi!)? Dal canto mio, spero proprio che il chara design non venga stravolto e di godermi la storia d'amore fra Uranus e Neptune senza gli stupidi filtri della censura. Insomma, ho aspettative medio-alte per questo reboot. Toei, non deludermi!
Sicuramente lo guarderò non appena uscirà sottotitolato. E voi?

-Xenya-

sabato 22 marzo 2014

IL COSPLAY DA ZERO A CENTO!

Fare questo cosplay richiede l'ipoteca della casa.
Il cosplay è un bellissimo hobby. E' divertente, ti permette di conoscere un sacco di gente nuova e costa pochissimo! Oppure no?

Spesso in fiera vedo ragazze con costumi talmente imponenti che non riescono neanche a passare fra gli stand, magari corredati da parrucche, ali, armi e accessori vari ed eventuali. E ogni volta mi viene da chiedermi: ma quanto ci avranno speso?
Tanto, mi verrebbe da dire. Se l'hanno comprato su Internet, come si ritrovano a fare molte persone che (come la sottoscritta) non hanno manualità/tempo/voglia sufficienti per imparare a cucire, posso ipotizzare una cifra che oscilla dai 100 ai 200 € a seconda della complessità del costume. E' inoltre risaputo che su Internet il prezzo viene gonfiato come un vetro di Murano e spesso la qualità è pure medio-bassa (volete comprare qualcosa su Milanoo? Pensateci due volte!)
Eh, direte voi, ma c'è anche gente che i costumi se li fa da sola, così risparmia! E' indubbio che alcune persone producano con le proprie mani piccoli capolavori di arte sartoriale, ed è altresì vero che darei un occhio per avere un briciolo della loro pazienza e abilità. Ma siamo proprio sicuri che risparmino così tanto? Che io sappia, le stoffe non vengono regalate e anzi, alcuni tessuti hanno un prezzo così proibitivo che mi viene il dubbio che vengano venduti al carato piuttosto che al metro.
Una volta ho fatto un cosplay che prevedeva una gonna a pieghe. Ebbene, questo simpatico capo di vestiario è venuto a costare ben più di tutti gli altri accessori messi insieme: per fare in modo che una gonna abbia le pieghe, infatti, dev'essere qualcosa come il doppio della propria circorferenza. Io sono una taglia 38-40 e pure tappa, quindi non è che di stoffa me ne servisse tanta. Ciononostante, ho finito per spenderci più o meno una trentina di euro!
Una cosa che potrebbe permettere di risparmiare davvero sarebbe quella di cercare scampoli di stoffa al mercato, ma qui la cosa diventa un mix di sudore e bestemmie rotanti: la stoffa non è quella giusta, il colore non è adatto, il tessuto è perfetto ma non ne hanno abbastanza... insomma, tanti auguri!

Mettiamoci poi la parrucca: che voi siate sarti provetti o imbranati cronici, alcune acconciature o colori di capelli sono davvero improponibili da portare nella realtà. Quindi, a meno che non abbiate la fortuna di avere i capelli adatti (sì, io mi sono tinta apposta per fare un cosplay... ma non tutti sono fuori di testa quanto me!), una parrucca vi servirà. Costerà di più o di meno a seconda della lunghezza, ma una cosa è certa: difficilmente spenderete meno di 15 € per acquistarla.

Ora, poniamo che il vostro cosplay preveda dei guanti, un cappello e un'arma. Certo, potete andare al negozio dei cinesi dietro casa e dal giocattolaio, ma comunque almeno una decina di euro prenderanno il volo dal vostro portafogli. Il prezzo aumenta, poi, se l'arma è fai-da-te: nel caso ve la fabbrichiate da soli, vi serviranno i materiali, se invece la farete fare a qualcuno, quel qualcuno pretenderà (e a ragione, direi) anche il costo della manodopera.
Se poi avete bisogno di un sottogonna molto ampio, a meno di farlo col fil di ferro e trovarvi le gambe graffiate e sanguinanti a metà fiera, potreste ritrovarvi con crisi esistenziali davvero degne di nota...

Infine, aggiungiamo le scarpe: croce e delizia delle cosplayer, sono forse la cosa che costa di più in assoluto, a meno di averle già in casa e rivestirle. E quelle non costano pochissimo neanche dal cinese, purtroppo!
Idea di cosplay semplici ed economici.

Insomma: l'unica soluzione per un cosplay a costo zero sembrerebbe quella di raccattare pezzi di cose a caso dalla discarica! Beh, in effetti è così. Il cosplay completamente gratis non può essere fatto! Attenzione però: gratis non è sinonimo di economico. Anche se un costume non può essere gratuito a meno di essere regalato, non è scritto da nessuna parte che un cosplay abbia per forza di cose prezzi allucinanti. Qui ci vengono incontro le cose che abbiamo nell'armadio: molto spesso, infatti, acquistiamo capi di abbigliamento (spesso oltremodo stravaganti) impulsivamente, che poi non mettiamo praticamente mai e che, grazie a un pizzico di fortuna e operando qualche lieve modifica, possono permetterci di interpretare il personaggio dei nostri sogni alla perfezione... e con un costo davvero basso! Prendete ad esempio i Fantagenitori: sono una vera e propria miniera di personaggi con vestiti semplicissimi e, di conseguenza, molto facili da assemblare.

Silver da Pokémon Adventures.
Spero di incoraggiarvi con la mia esperienza personale: un bel giorno soleggiato di due anni fa decisi di fare il cosplay di Silver, da Pokémon Adventures (leggete quel manga! Leggetelo! Non lo state ancora leggendo?!). Le uniche spese furono la tinta per capelli e alcune strisce di stoffa da applicare su un sottogiacca a collo alto nero e su un paio di pantaloni bianchi, ripescati entrambi dai meandri più oscuri dei miei cassetti. Per le scarpe, ho usato dei banali stivaletti da moto già in mio possesso da anni. Anche i guanti sono stati brutalmente riciclati dall'armadio. E visto che mi andava, ho corredato il tutto con una Pokéball presa per qualcosa come 2 € a un distributore automatico. Spesa totale? Circa 10 €, tinta inclusa naturalmente. Sicuramente non sarà bello e imponente come altri costumi che si vedono nelle fiere più grandi, ma intanto sono riuscita a spendere una somma davvero misera per interpretare uno dei personaggi che più mi sono rimasti nel cuore, e qualcuno mi ha anche riconosciuta e si è fatto un paio di foto con me!

Ah, a distanza di due anni, ho ancora quel colore di capelli.


-Xenya-

giovedì 20 marzo 2014

LOL o DOTA 2 ?




Qua si va ad indagare su una divisione che spacca il mondo in due metà: DOTA 2 o LOL?
Cominciamo da un minimo di storia; tutto nasce con una modalità di combattimento di Warcraft 3 detta Defence Of The Ancients (da qui l'acronimo DOTA), dalla quale a suo volta prende spunto il gioco della Riot: League Of Legends (LOL per capirsi).
 
Sono entrambi MMOG (Massive Multiplayer Online Games), ovvero: due squadre di giocatori PVP si scontrano scegliendo il proprio eroe in una mappa di gioco contraddistinta da 2 basi agli opposti dalle quali partono i vari personaggi.
Sulla mappa ci sono varie torri di difesa, il gioco consiste per entrambi di sfondarle fino ad arrivare alla base avversaria e distruggerla. Per distruggere le torri banalmente vanno picchiate, magari coadiuvati dalle truppine che la propria base manda a schiantarsi sotto le torri nemiche.
Gli eroi guadagnano soldi sia ammazzando queste truppe avversarie (o direttamente gli eroi) che buttando giù torri.
Con i soldi guadagnati in partita si comprano oggetti che a loro volta potenziano il proprio personaggio, rendendolo via via sempre più forte/veloce/resistente.

Veloce ricapitolo perchè sto andando sul tecnico:
Warcraft 3 (strategico) -> Defence Of The Ancients (MMOG) -> League Of Legends (MMOG)

In qua tutto uguale, la differenza principale è che tendenzialmente DOTA 2 è molto più flessibile come ruoli del proprio team, mentre a LOL c’è una maggiore rigidità sui ruoli da scegliere. Significa che su ogni diversa strada dove ci sono le torri deve esserci una tipologia di eroe precisa, altrimenti si tende a partire svantaggiati. Per essere più tecnici farò questa differenza: nella linea più in basso di LOL ci vanno al 99% un supporto e un carry, a DOTA2 ci possono andare dai 3 al solo eroe.

DOTA 2 ha inoltre un sistema di comprare gli oggetti più dinamico, avendo la possibilità di farseli arrivare dove si trova l’eroe, mentre a LOL è l’eroe a dover rientrare in base ogni volta per comprare.
DOTA 2 ha la possibilità di mettere in pausa, anche contro giocatori, mentre LOL no.

LOL ha un setup di preparazione alla partita molto interessante, con una parte di gestioni di abilità, rune e altri ammennicoli direttamente fuori dalla partita, decisamente migliore e più ricca di DOTA2.
Entrambi hanno il pregio di essere gratuiti per ogni funzione del gioco tranne le parti estetiche, per esempio uno con soldi reali può comprarsi delle “vesti” dei personaggi, ma comunque non ci sarà nient'altro da comprare. In tal modo ogni giocatore è messo alla pari indipendentemente dal fatto di spenderci o meno.

Detto ciò: voi a cosa giocate? Cosa preferite? Avete provato l’altro dei 2 giochi proposti? Dal punto di vista mio, io per ora mi tengo LOL, ma magari chissà, in futuro potrei anche decidere di cambiare.

Buongioco ^^

-Imrik-

martedì 18 marzo 2014

PISACON!



Salve, questo weekend io e Xenya ci siamo separati per andare a due eventi distanti, e io mi son occupato del Pisacon, un evento ludico che si è tenuto alla vecchia Stazione Leopolda, organizzato dall'associazione ludica La tana dei goblin.

L'evento è cominciato alle 10:00 del sabato e si è protratto fino a mezzanotte del sabato stesso, per poi interrompersi e proseguire nuovamente domenica mattine e pomeriggio fino alle 20:00.

Erano 2 giornate a tema prettamente ludico, quindi si sono dati appuntamento vari negozi e attività piuttosto che cosplayers (anche se abbiamo avuto un paio di persone mascherate).

La fiera si è basata quasi esclusivamente sulla dimostrazione e la vendita di giochi di ogni sorta, dalla manualistica per GDR, a ogni sorta di giochi da tavolo, dal vecchio Coloni di Catan fino agli ultimi arrivi, come Westerplatte o Nieuw Asterdam.

Degne di nota in particolare sono state due cose: la prima erano alcuni diorama costruiti con le Lego, davvero impressionanti, tanto che la batcaverna è stata fotografata e messa sulla pagina Facebook Mondo di nerd (potete osservarla QUI); la seconda invece il torneo di Ticket to ride, noto gioco da tavolo, che prevedeva per il vincitore il viaggio di selezione agli europei a Parigi (mica pizza e fichi).

C'è stata una buona affluenza di pubblico in entrambi i giorni, piacevole soprattutto notare la generazione passata di giocatori oramai intorno ai 40 anni, che ha costruito i propri nuclei familiari e sta iniziando i piccoli nerd al gioco; infatti c'è stata una forte richiesta di giochi per l'età 2-6 anni.

A livello commerciale si è dimostrato un impegno importante, soprattutto in momenti in cui spendere per dei giochi non è sempre cosi scontato.

Ultima menzione estremamente positiva, che di sicuro ha favorito l'affluenza è stato l'ingresso completamente libero, che ha permesso a ogni sorta di curioso di avvicinarsi, provare dei giochi e passare una giornata diversa dal solito.

Buongioco ^^

-Imrik-

domenica 16 marzo 2014

Foto CUSPlay!

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Eccovi le foto dei due giorni del CUSPlay scattate da me! Divertitevi a sfogliarle e fatemi sapere cosa ne pensate!
Colgo l'occasione per avvertirvi che a breve arriveranno altre date delle fiere del fumetto in Toscana e zone limitrofe, quindi continuate a seguirci! 

-Xenya-