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sabato 31 maggio 2014

Castel Comics, recensione di una fiera a Castiglione Della Pescaia (Grosseto)

"Puff" che caldo! Sotto il primo sole estivo mi accingo a scrivere una breve recensione sul Castel Comics, una piccola fiera cosplay che viene fatta a Castiglione Della Pescaia.
L'anno scorso io e Xenya ci eravamo conosciuti da poco e andammo là insieme, quest'anno invece ero da me dato che la buona Xenya è dovuta allontanarsi in lidi extraitalici ^^.

La location è una piazzetta vicino al mare in questo ridente paesino; sopra vi è una rocca ideale per dele foto in chiave medieval-fantasy, mentre la piazza stessa offre dei piccoli ma piacevoli pezzetti di giardini completamente ricoperti da fiori.

L'evento in sè, forse complice la bella giornata, non ha visto una grande partecipazione di pubblico, evidentemente più interessato alla  prima tintarella stagionale; tuttavia sia lo staff che i cosplayer partecipanti hanno fatto il possibile per garantire uno spettacolo piacevole.


Il livello medio del cosplay era buono, anche per via del ghiotto premio messo in palio per la gara cosplay, ovvero l'accesso pagato al Lucca Comics and Games 2014; l'ambiente accogliente, bravi anche i componenti della band che si è cimentata su vari pezzi, dalla colonna sonora di Skyrim, alle Piogge di Castamere (trono di spade) fino al "Get Jinxed" di League of Legends (no questo non gli è venuto per nulla bene, ma non tutte le ciambelle riescono col buco).

La Bandus, associazione ludica della zona si è fatta carico di far provare giochi vecchi e nuovi ai curiosi, mentre 4 bancarelle vendevano i prodotti classici di questo genere di fiera, anche se forse leggermente sottotono rispetto alla media.

Una nota positiva va allo stand del cibo giapponese, sempre molto gradito nell'ambito cosplay, anche se il caldo ha un po' dissuaso dal consumo di cibi bollenti.

Ci sentiamo alla prossima fiera,

-Imrik-


sabato 24 maggio 2014

Recensione doppia: il gioco del Go e Hikaru No Go, manga ispirato al gioco

Salve, oggi provo a fare una recensione doppia, in primis un gioco che mi piace molto, il Go, e poi un manga che ne è ispirato, appunto Hikaru No Go.

Cominciamo dal gioco:

Il Go è il gioco attualmente giocato più antico del mondo, le prime notizie di partite vengono dalla Cina  di 2500 anni fa.
Anticamente era richiesto ai generali militari di saper giocare bene a Go

Il go è giocato da due giocatori che collocano alternativamente pedine (pietre) nere e bianche sulle intersezioni vuote di un tabellone (goban) dotata di una griglia 19 × 19.


Una partita appena iniziata
Lo scopo del gioco è il controllo di una zona del goban maggiore di quella controllata dall'avversario; a questo scopo i giocatori cercano di disporre le proprie pietre in modo che non possano essere catturate, ritagliandosi allo stesso tempo dei territori che l'avversario non possa invadere senza essere catturato. È infatti possibile catturare una pietra o un gruppo di pietre avversarie circondandole completamente con pietre proprie, in modo che non abbiano intersezioni libere adiacenti. Esempio chiarificatore: il giocatore A mette una pietra su una determinata intersezione, se il giocatore B riesce nell'arco della partita a circondare con le proprie pietre la pietra di A, mettendone una in ognuno dei quattro spazi adiacenti, allora rimuoverà la pietra di A, "catturandola" e generando uno spazio vuoto completamente circondato dalle proprie pietre.
Una partita quasi finita, possiamo intuire i territori bianchi e neri
E ora il manga:
E' uno shonen, ovvero un fumetto giappo che ha come target la fascia d'età adolescenziale.
Shindo e Sai, i due protagonisti
Il protagonista dodicenne, Hikaru Shindo, trova nella soffitta del nonno una Goban  con delle macchie di sangue che può vedere solo lui e all'improvviso appare Sai Fujiwara, uno spirito che mille anni prima era uno dei migliori maestri di go alla corte dell'imperatore. Fu accusato ingiustamente e si suicidò pochi giorni dopo ma rimase sulla terra come fantasma perché doveva ancora raggiungere la perfezione nell'arte del go. Ora attraverso Hikaru, il solo che lo può sentire, cerca di continuare a giocare a go, nonostante il protagonista ritenga il go un gioco noioso. Dopo un po' si appassionerà al gioco, tanto da voler provare anche lui, nonostante abbia comunque già attirato l'attenzione per la straordinaria bravura di Sai.

Se qualche lettore fosse incuriosito dal gioco, può tramite internet cercare i vari club sparsi per l'Italia, tipo il club di Milano o di Pisa; per quanto riguarda il fumetto invece, basta una fumetteria ^^.

Buon gioco,
-Imrik-

lunedì 19 maggio 2014

Perché Gals! è un'opera decisamente sottovalutata - I deliri di Xenya

Ricordo che da piccola guardavo sempre Super Gals! - Tre ragazze alla moda sulla Rai. E' stato uno dei cartoni che mi ha accompagnato durante la mia infanzia, insomma. E così qualche mese fa ho deciso di acquistare il manga, rivedere l'anime e fare il cosplay della protagonista (tanto per non farmi mancare nulla). Premessa: mettendo a confronto il manga e l'anime, l'adattamento Rai non vale evidentemente un centesimo rispetto al cartaceo, sia come dialoghi, che come spessore, passando per i disegni, per cui andrò a trattare il manga direttamente.

Sono partita rileggendo la trama, che in molti siti recita più o meno così: "Protagonista della storia è Ran Kotobuki, sedicenne autoproclamatasi «la più grande gal del mondo». Ran è del tutto determinata a vivere la propria intera esistenza seguendo i dettami etici ed estetici delle kogal, ed anche per tale ragione ha ottenuto la reputazione della più rispettata gal di Shibuya, dedicando la sua vita al divertimento. Ran proviene da una famiglia di poliziotti da generazioni; Ran invece, come si può immaginare, ha altri obiettivi per il proprio futuro. La serie ruota attorno alla vita quotidiana di Ran e delle sue due amiche Miyu ed Aya". Insomma, la vita quotidiana di tre adolescenti fissate con la moda.
A questo punto una persona, trovandosi il manga fra le mani, potrebbe pensare "E allora perché qua c'è scritto che è un fumetto consigliato a un pubblico maturo?"
Perché questa descrizione è ignobile e oltraggiosamente riduttiva rispetto a ciò che davvero è Gals!, ecco perché. Certe descrizioni mi fanno fumare le orecchie come una teiera. E' pur vero che il fumetto ha come protagonista una ragazza apparentemente superficiale, che spende tutti i suoi (pochi) averi in vestiti e trucchi, che infrange il regolamento scolastico, che ha dei voti pessimi e fa a botte per la strada come se fosse la normalità... ma questa è solo la punta dell'iceberg, e il personaggio di Ran viene sfruttato per comunicare qualcosa di molto più profondo. Mihona Fuji infatti, autrice di questo manga, ha messo fra le pagine di questo libercolo da 4.40 € elementi che il lettore medio, evidentemente, non ha saputo cogliere neanche di striscio. Volete degli esempi?
  • Il fenomeno dell'enjo kosai, ovvero la pratica delle giovani liceali di intrattenere uomini molto più grandi di loro, che può andare dall'accompagnarli al fare la spesa fino a sfociare in prestazioni sessuali;
  • Situazioni familiari totalmente disastrate, come quella di Miyu, che a soli sedici anni deve vivere da sola e portare sulle spalle il peso della solitudine e di un futuro incerto, con una madre che si fa vedere ogni quattro mesi e un padre che non si sa neanche che fine abbia fatto;
  • Ran ha sì un comportamento opinabile il più delle volte, ma non dimentichiamoci che la sua è una famiglia di poliziotti: anche lei ha un ideale di giustizia ben radicato, ha semplicemente un modo diverso dalla massa di esprimerlo;
  • Le molestie sessuali professore-alunna, tematica che, seppur secondaria ai fini della storia, dimostra chiaramente quanto questo fumetto sia molto profondo e tratti temi estremamente delicati;
  • L'autolesionismo e il suicidio, narrati con estrema sensibilità;
  • Il bullismo e il teppismo, anche se prettamente femminili nell'opera (il bullismo femminile è molto più diffuso in Giappone che da noi).

In secondo piano poi, c'è una sorta di riscatto delle gals: come si deduce dallo stesso manga, il fenomeno non è affatto ben visto nella terra del Sol Levante, proprio perché la gente crede che siano ragazzine sciabordite che pensano solo ad avere il mascara più in voga, la borsa più alla moda e il fidanzato più figo ("Tanto voi gals siete abituate a vendere il vostro corpo, no?" - Rei Otohata, vol. 1). Non so cosa sia successo, ma evidentemente tanti cervellini atrofizzati dall'inutilizzo hanno compreso proprio questo, mentre la povera Mihona si è impegnata a dare al suo figliolo cartaceo proprio il significato opposto!

Ragazzi, questo è un manga dove la gente si porta dietro coltelli e pistole, dove avvengono continuamente furti, episodi di bullismo e situazioni drammatiche più in generale. Eppure continuo a vedere su Internet recensioni di gente che condisce le sue descrizioni della trama con "sono ragazzine fissate con la moda", "il trionfo della superficialità" eccetera eccetera.

Ma andate a zappare.

-Xenya-

sabato 17 maggio 2014

Recensione - La Principessa Mononoke

Uno stupendo fotogramma di San con il suo lupo
Salve a tutti, oggi si parla di un classico di animazione giapponese del maestro Miyazaki, ovvero "La Principessa Mononoke", ma ne parlerò in maniera un po' particolare: voglio provare a non dire alcunché della trama, mentre parlerò solo della regia, della traduzione e dei significati, sperando di incuriosirvi per spronarvi a vedere quello che è uno dei film di animazione più visti in Giappone.

Colori: Miyazaki è il maestro supremo del colore in animazione e in questa sua opera non delude: il bosco, gli animali, l'acqua stessa sono semplicemente perfetti. Infatti le immagini risultano cariche di forza in virtù anche dei contrasti con gli sfondi maniacalmente accurati, esattamente come nel Castello errante di Howl o nei toni cupi di Porco Rosso.

Significati: La principessa Mononoke è una creatura carica di rabbia, di violenza animalesca e ferale che odia l'umanità, così come gli animali della Foresta, che hanno imparato a temere l'uomo. L'umanità è presentata come cinica e senza scrupoli, priva di ogni rispetto verso la natura, ma non cattiva. Le persone non sono necessariamente cattive, anzi, spesso agiscono per il bene della loro comunità, solo che sono meravigliosamente umane, con debolezze e pregi; inoltre non considerano la Foresta come un tesoro ma solo come una risorsa da sfruttare. La padrona stessa della Città di Ferro, tale Eboshi Gozen (Signora Eboshi), fa di tutto per preservare i suoi cittadini, in quanto per lei sono "membri" della stessa specie.
La paura, il conflitto, il dolore e la rabbia permeano tutti i protagonisti della vicenda, il "male" si annida dentro ogni uomo, anche nell'apparentemente inappuntabile principe Ashitaka che, solo dopo una lunga serie di vicissitudi vissute a fianco di San (La Principessa Mononoke), riuscirà a dominare la sua parte più oscura.
La signora Eboshi, umanissimo personaggio dell'opera
Il messaggio che Miyazaki vuole trasmettere è che ogni essere vivente ha la propria dignità e deve lottare per essa, ma nel rispetto delle leggi della natura e del rispetto degli altri. Possiamo in questo cogliere molte problematiche della società moderna orientale, dal sovraffolamento estremo, alla disumanizzazione della persona, all'importanza di non considerare la natura come una risorsa da sfruttare e a non seguire le superstizioni e le dicerie popolari, quanto piuttosto a ragionare con la propria testa.


Traduzione: La traduzione è bella e rende bene l'idea dell'importanza e dell'epicità del racconto, ma ritengo forse che un linguaggio più diretto talvolta potrebbe essere stato più calzante: spesso anche i popolani tendono a parlare in maniera sin troppo raffinata.
Il Dio Bestia, entità della foresta dagli enormi poteri
Una mezza questione ci può essere sul "Dio Cervo" tradotto con "Dio Bestia" che non solo tende a suscitare le risate nelle sale, ma che comunque dà da pensare. Ne ho parlato con un mio amico più esperto di me ed effettivamente abbiamo convenuto che "Dio Bestia" sia un'ottima traduzione per la divinità-bestia-delle bestie e quindi, nulla da dire di negativo in merito, anche se il problema delle risate in sala rimane.




Che dirvi di più?
Nulla, perchè come ho detto non voglio parlarvi della trama ^^

Buona visione,

-Imrik-

mercoledì 14 maggio 2014

Recensione Black Lagoon, ovvero perchè odiare Rei Hiroe

Salve a tutti, oggi parlo di un mio amore/odio, il  manga uscito alcuni anni fa e attualmente fermo: "Black Lagoon".

Revy, la folle protagonista
E' un manga molto maturo, che fin dalle prime pagine mi ha preso, coinvolgendomi nelle vicissitudini del gruppo di protagonisti, ovvero un gruppo di moderni corrieri della criminalità, il cui compito è principalmente quello di sopravvivere destreggiandosi tra le varie mafie di un sud-est asiatico in conflitto.
Sparatorie, prostituzione, violenza ad ogni livello sono all'ordine del giorno, e pagina dopo pagina vediamo il diverso modo di affrontarlo dei diversi protagonisti; in particolare di Rock, giovane colletto bianco che decide per una serie di vicissitudini di unirsi a questo gruppo di criminali, e Revy, violentissima e irascibile assassina, ma comunque con un forte senso di appartenenza al gruppo (un po' tipo Xenya).

Un po' di storia in maniera ordinata:

La "Lagoon company" è una compagnia di corrieri che lavora per la malavita di una fantomatica città, che risponde al nome di Roanapur, immaginaria megalopoli thailandese.
Nel primo episodio, Rokuro Okajima viene rapito dalla compagnia, a scopo di estorsione ai danni dell'azienda per cui lavora. Siccome l'azienda lo abbandona a se stesso, Rokuro decide di rimanere con la "Lagoon company", che si trasforma da banda di rapitori nella sua nuova famiglia. Dopo questo sviluppo, la trama si sviluppa in un susseguirsi di azione, imbrogli, colpi di scena e personaggi, dei quali vado a indicare i principali:

I 4 della Lagoon Company, in ordine Benny, Rock, Revy  e Dutch
Rokuro Okajima -> È il protagonista della serie. Preso come ostaggio dalla Lagoon company; quando la sua società lo abbandona dopo averlo usato per i propri loschi affari, Rock, di origini giapponesi, sceglie di restare con i propri rapitori e unirsi al gruppo. Non sembra però tagliato per la violenza e l'avventura e in particolare si scontra spesso con Revy. Continua ad indossare camicia e cravatta fino alla fine e riesce ad aiutare la compagnia grazie al suo senso pratico e alle sue conoscenze in vari campi. Ha inoltre una buona capacità deduttiva, di osservazione e di negoziazione diplomatica.

Revy -> È la coprotagonista della serie. Vero nome Rebecca, cresciuta tra violenza e soprusi, è una ragazza cinese dal carattere forte e orgoglioso. Senza scrupoli e cinica, non esita ad uccidere a sangue freddo chiunque le si pari davanti e più volte è sul punto di uccidere persino Rock, il quale è il suo opposto e preferisce sempre la via diplomatica alla violenza. È molto conosciuta nell'ambiente con il soprannome "Two Hands", per il semplice fatto di essere specializzata nel combattimento con due pistole (le sue letali 9mm oppure abbinando mitragliatore e lanciagranate). È una ragazza sanguinaria dal passato oscuro e controverso, e spesso cade in una specie di estasi omicida che la rende spietata e letale.

Dutch -> Leader del gruppo, di origini non specificate e nero di pelle, guida la barca della Lagoon company ed è spietato quanto Revy, anche se riesce a mantenere un maggior controllo rispetto alla collega. Solitamente adopera una letale Magnum. Indossa sempre i suoi occhiali da sole scuri, è di fisico imponente e muscoloso e, nonostante tutto, è molto legato ai suoi uomini. È lui che mantiene i contatti coi datori di lavoro.

Benny ->  L'esperto di elettronica e meccanica del gruppo. Non è portato per l'azione, proprio come Rock. Ebreo di nascita, si è trasferito nell'università della Florida ma è stato quasi ucciso dopo un audace colpo cibernetico, dove si è ritrovato contro sia la mafia sia l'FBI. Revy l'ha salvato, ed ora Benny (soprannominato Benny Boy da Dutch) si occupa dell'apparato tecnologico della Lagoon.

Balalaika -> La leader del cartello mafioso Hotel Moscow, è un'ex-militare sovietica e metà del suo volto è deturpato da una ferita, ricordo della guerra in Afghanistan. Ha ottimi rapporti con la Lagoon company a cui, oltre ad assegnare incarichi, concede anche favori.

Hansel e Gretel -> Due bambini dall'aspetto angelico, in realtà due killer nati nei Carpazi e subito abbandonati a causa della politica anti-abortista di Nicolae Ceausescu, cresciuti in orfanotrofio. Dopo la caduta del regime, i due ed altri bambini come loro vengono venduti al mercato nero della pedofilia. A seguito degli abusi a cui vengono sottoposti si trasformano in due pazzi sadici, passando dalla parte delle vittime a quella dei carnefici. I due soffrono di disturbi della personalità multipla, il che li porta ad avere sia la personalità maschile che quella femminile, che si scambiano di tanto in tanto. In battaglia, Hansel usa un'ascia, Gretel un Barret 12. Nella serie, Hansel e Gretel sono forse i personaggi più crudeli e feroci ma anche i più tragici e commoventi.

Roberta -> Appare come un'innocua tata, ma come tutte le donne di questo manga è anche un'abile assassina. Roberta, il cui vero nome è Rosalita Cisneros, in passato era un soldato al servizio delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane) nota come "Il Mastino di Florencia", specializzata negli assassinii e nell'uso delle armi.

Balalaika, Hansel e Gretel,  3coprotagonisti
E' un'opera che mi ha colpito anche perchè sembra un film di sparatorie anni '90 americano, con gansters, criminali archetipali, poliziotti corrotti, tonnellate di proiettili e una quantità di citazioni immensa; da Giuliano Gemma a Ennio Morricone, fino ad arrivare a "Terminator 2".
Un altro plauso è per l'estrema cura nei disegni, non solo a livello di qualità grafica ma anche nei dettagli: ogni arma, muscolo o costruzione si muove perfettamente nello spazio, dando un'ulteriore nota di realismo all' ambiente.
Mtv ha trasmesso anche l'anime, che per tante cose riesce a rendere bene, ma pecca un po' sulla traduzione.


Perchè odio Hiroe, l'autore
Semplice, quel maledetto non sta facendo uscire più nulla da almeno 2 anni e mezzo, nonostante sostenga ogni tanto che stia per far uscire  i nuovi volumi.
Io temo che abbia giocato subito tutte le carte vincenti e sia rimasto senza idee e senza sapere come far sviluppare la storia (rinnovo i miei accidenti nella sua direzione).


Citazione di Kill Bill

Non so se consigliarlo o meno, perchè se da un lato è davvero bello, dall'altro la delusione della sua incompletezza è veramente frustrante.

Saludos,

-Imrik-

domenica 11 maggio 2014

La Spezia Comics & Games


Buongiorno a tutti!
Eccomi qua, reduce dal La Spezia Comics & Games, fiera a ingresso gratuito a cui ho partecipato per la prima volta! E come ogni volta, non potevo certo farvi mancare la mia personalissima recensione della fiera e il racconto delle nostre avventure fumettistiche!

Io, Imrik e un altro paio di amici siamo partiti da Pisa con molta calma e siamo arrivati poco prima  dell'ora di pranzo. Sono andata in bagno a mettermi il cosplay e ci siamo riuniti, dando il via al nostro giro per le bancarelle. Nonostante io non abbia trovato ciò che cercavo, tutti gli stand erano in media molto ben forniti e potevano potenzialmente soddisfare tutti i gusti. Pupazzi dei Pokémon, gadget correlati a molti anime diversi, armi ed armature per il GRV, accessori in stile sweet lolita, manga, videogiochi, accessori per cosplay: in tutta questa varietà, andarsene dalla fiera senza aver comprato nulla era davvero difficile! Inoltre, sono stata molto felice di trovare lo stand de Lo squalo bianco, abbastanza noto nel panorama fieristico del centro Italia, che vende cibo sia giapponese che orientale ed etnico in genere, sia da consumare sul posto che da portar via! Io personalmente sono una fan di questi ragazzi, e non mi porto mai il cibo da casa se so che li troverò in fiera. ^^
Altro elemento interessante, gli artisti e fumettisti che disegnavano e dipingevano a stretto contatto col pubblico. A onor del vero non ne conoscevo neanche uno, ma alcune opere esposte erano così belle da far rabbrividire!

C'era anche un piano superiore, prettamente dedicato ai videogame e ai vari tornei, ma era davvero piccolo, e comunque non sono la pesona più adatta per parlarne in quanto non ero interessata e sono tornata subito di sotto. Dalla regia mi dicono, però, che la connessione Internet non ha funzionato fino a mezzogiorno, facendo bestemmiare i partecipanti al torneo di Hearthstone in lingue non ancora inventate. Oltretutto, il torneo è stato dominato da giocatori con un determinato tipo di mazzo (Murloc, una sorta di anfibi/tritoni), a discapito di giocatori più bravi con tipologie di carte diverse: è quindi evidente una necessità di nuove carte e strategie.
Il mio bento *w*
Fra le altre attività, ricordo il raduno degli youtubers (sicuramente c'è stato, ma non ho idea del dove, come, quando e perché) e un set fotografico al parco vicino. Entrambi gli eventi, comunque, sono stati organizzati poco e male, visto che non c'è stato un punto di incontro per il fotoset, a cui perlatro avrei volentieri preso parte, né un indicazione per raggiungere questi fantomatici youtubers. Non che la cosa mi interessasse particolarmente, ma insomma...
L'altra pecca importante che ho riscontrato è che, essendo una fiera piccola, gli stand, per quanto ben forniti, erano davvero pochi: in un paio d'ore siamo riusciti a guardarli tutti almeno quattro volte!

Per quanto riguarda la parte cosplay, invece, il livello non era altrettanto alto, e infatti ho fatto pochissime foto. Anche se molti cosplayer sono arrivati nel pomeriggio, la qualità dei costumi è rimasta comunque medio-bassa. Non che io guardi la gente dall'alto in basso (se non altro perché sono tappa, lol), ma personalmente penso che nelle fiere a ingresso gratuito la gente punti alla comodità. Magari si sceglie un costume semplice, privo di ali o accessori ingombranti che spiccano fra la folla, perché si va in fiera per fare acquisti e fare foto agli altri piuttosto che per sfoggiare il proprio cosplay migliore. Dobbiamo anche specificare che noi siamo andati sabato, e la gara cosplay si sarebbe svolta oggi, per cui è possibile che molti partecipanti abbiano portato il loro costume più elaborato solo per la competizione.
Tuttavia, sono stata felicissima di non vedere quadrilioni di personaggi di League of Legends o Doctor Who, perché stanno cominciando davvero a farmi venire l'orticaria!
Ora che sono stata obiettiva, posso sbilanciarmi e andare nel personale: mi è dispiaciuto vedere che il mio costume non ha riscosso successo quanto speravo, ma per fortuna quei pochi che mi hanno fermato o chiesto una foto erano appassionati con cui ho potuto scambiare due chiacchiere (che poi è, per me, un po' l'essenza delle fiere). Qualcuno addirittura, mentre ero in fila per prendere il mio bento, mi ha riconosciuta perché mi ha visto al CUSPlay, e abbiamo chiacchierato e canticchiato insieme la sigla di Beyblade!

I miei acquisti ^.^
Sempre parlando soggettivamente, ho gradito la "colonna sonora" della fiera, che proveniva dal palco e dagli stand: un bel mix di Disturbed e sigle anime belle toste e pesanti, come quella di Death Note. Niente male! Questo bel sottofondo ha accompagnato tutti i nostri acquisti, che nella fattispecie sono stati:
Imrik
Il fumetto A come ignoranza
Tanica di sangue finto
Colla resinosa per protesi (orecchie, nasi finti ecc).
Xenya
Plushie di Mew
Aquacolor blu
Lattice liquido
Ramen alla salsa di soia
Hello Panda (snack al cioccolato)
In più, uno standista mi ha regalato:
Il numero 19 di Jenny la tennista
Il numero 52 di Angel Heart.

In conclusione, mi sento di dare 7 a questa fiera: niente di eccezionale insomma, ma nel complesso soddisfacente! E mezzo punto va solo ed esclusivamente al mio bento con takoyaki e udon della miglior qualità! ù.ù

-Xenya-

mercoledì 7 maggio 2014

Il crossplay tra ironia e consigli pratici!


Sapete più o meno tutti cos'è il cosplay, ma conoscete tutte le sue sfumature? In questo panorama ci sarebbero così tanti termini da imparare che potreste farci una tesi di laurea. Oggi però tratterò solamente uno dei fenomeni sopracitati, che mi sta particolarmente a cuore: il crossplay!

Cos'è il crossplay?
Il crossplay è un cosplay in cui si interpreta un personaggio del sesso opposto. Insomma, per omaggiare la parità dei sessi, ci sono un sacco di gentil pulzelle che interpretano uomini e alrettanti maschietti che si divertono a indossare panni femminili.
Perché fare un crossplay?
PERCHE' E' DIVERTENTE. Ragazzi, nel cosplay è inutile farsi altre domande: se è divertente, fatelo! Non dovete dimostrare niente a nessuno, non rischiate di sminuire la vostra femminilità o virilità a seconda dei casi.
I due tipi principali di crossplayer
Facile. C'è chi fa crossplay cercando di assomigliare il più possibile al personaggio di riferimento e chi lo fa per prendersi un po' in giro o fare una simpatica parodia del proprio character preferito. Premetto che io appartengo alla prima categoria, ma non disdegno i "guerrieri Sailor" barbuti e con gambe pelose che spuntano da sotto le minigonne alla marinara. Forse non si può definirli veri e propri cosplay, ma sicuramente strappano più di una risata. Un po' di autoironia non guasta di certo!
Chi può fare crossplay?
Tutti! Basta, come in qualunque tipo di cosplay, avere una buona conoscenza del personaggio e somigliargli fisicamente... beh, ovviamente per quanto una persona possa somigliare ad un'altra di sesso opposto, è chiaro! Mi riferisco in particolare alla prima categoria prima menzionata, se volete fare una parodia è ovvio che almeno il secondo fattore non è minimamente necessario!

E a questo punto, visto che sono una convinta sostenitrice della parità dei sessi, vi metto a disposizione la mia esperienza e qualche consiglio per un crossplay ben fatto, con trucchetti sia per gli uomini che per le donne!

Donne
Parto da qui, visto che è il mio caso e posso dire con certezza che il mio metodo funziona. Di cosa ha bisogno una donna per sentirsi un vero uomo per un giorno? Innanzitutto di non avere il seno. Ora, se siete abbastanza piatte il problema non si pone. Ma le maggiorate? Devono rinunciare a fare crossplay? Ovviamente no.
  • Innanzitutto indossate un reggiseno sportivo che non sia visibile dal vostro costume.
  • Dopodiché prendete dello scotch di carta. In ogni casa ce n'è un rotolo, e comunque può essere facilmente reperito in qualunque supermercato. Tirate su le vostre grazie il più possibile e, partendo dall'alto, cercate di fasciarle. State il più strette possibile, ma cercate di non esagerare, o rischierete sia di sudare troppo durante la fiera (facendo staccare lo scotch), sia di non poter muovere il tronco liberamente.
  • Ripetete l'operazione fino a coprire tutto il seno. Et voilà! Piatte come tavole da surf!

    Ci tengo a precisare che questo metodo, per quanto scomodo, non è affatto doloroso. Inoltre, dopo un paio d'ore in fiera, vi sarete abituate e vi dimenticherete della fasciatura!
Trucco
Ricordate che il trucco, oltre che a farci apparire più carine, serve anche a correggere i difetti e modificare i lineamenti: usatelo per apparire più "maschie"! Cercate qualche tutorial di contouring su youtube, vedrete che troverete qualcosa di utile.
Per quanto riguarda occhi e labbra, anche se interpretate un ragazzo o uomo, il mio consiglio è: attenetevi alle immagini del personaggio, ma mettete comunque un filo sottile di eyeliner: gli occhi risalteranno un po' di più nelle foto. Non esagerate però, o rischierete di portare il vostro personaggio preferito in versione drag queen! Le labbra invece lasciatele al naturale: essendo più scure del resto del viso, nelle foto si vedranno lo stesso.

Uomini
Non ho testato questo modus operandi personalmente, ma dicono tutti che funzioni e io riporto in buona fede!
  • Depilatevi. Se ci tenete a fare un bel crossplay, è necessario che tutte le zone visibili dal costume siano lisce e femminee. Sapete come si dice, no? Chi bella vuole apparire...
  • Prendete parecchie paia di reggiseni, possibilmente imbottiti, e qualche paio di calzini (puliti, eh, mi raccomando!). Per i reggiseni potete chiedere alla fidanzata, alla sorella, alla mamma... ma preparatevi a ricevere qualche sguardo torvo.
  • Indossate le paia di reggiseni l'una sull'altra finché non otterrete la misura desiderata. Se serve, imbottitevi ulteriormente con i calzini appallottolati.
    (Nota di Imrik: per aumentare le taglie di seno, potete anche usare delle spugnette o dei fogli di gommapiuma nel reggiseno U_U)
  • Con un ombretto color carne e un pennellino (o le dita), ripassate il solchi fra i vostri seni finti. Per effetto ottico, appariranno più grandi. Ed ecco a voi una stupenda fanciulla maggiorata!
N.B: Questo metodo va bene anche in caso siate donne con poco seno e vogliate interpretare una ragazza dalla femminilità, come dire, prorompente, come ad esempio le fanciulle di High School of the Dead.

Trucco
Anche qui, vale quello che ho detto prima. Modificate i vostri lineamenti per farli apparire più delicati e, per il resto, basatevi sulle immagini del personaggio che avete scelto.

Ho parlato di metodi casalinghi, ma in commercio si trovano simpatici attrezzi che facilitano le cose: fasce stringiseno, coppette in silicone, eccetera. Io ho dato solo consigli personali, semplicemente perché, nel mio piccolo, ritengo che il cosplay sia un po' "l'arte di arrangiarsi"!

Fidatevi, in giro ci sono dei crossplayer così validi che sono delle vere e proprie trappole. Quindi, prima di corteggiare un cosplayer... state attenti, mi raccomando!

-Xenya-

domenica 4 maggio 2014

Zombiewalk, finalmente un hobby per i diversamente vivi


Salve ragazzi, oggi ci scostiamo leggermente dal mondo sia del cosplay che da quello del gdr per parlare di una nuova moda che sta prendendo piede rapidamente, ovvero le zombiewalks.

Ma che cos'è una zombiewalk?
Abbastanza semplice: un gruppo di persone si trucca da zombie e si fa un bel giro per le vie di una città, senza uno scopo preciso, se non quello di divertirsi e socializzare con un evento diverso dalle solite "vasche in centro".

Veniamo però alle informazioni più di nicchia:

Chi può partecipare a una zombiewalk?
Chiunque, bastano un paio di pantaloni da campagna e una maglietta sacrificabile ed il gioco è fatto, dato che il trucco vien fatto in loco solitamente da uno staff volontario.

Che si fa a una zombiewalk?
facile: si interpreta uno zombie, quindi ci si muove ciondolando, mugolando e trascinandosi in giro.

Chi altri vengono alla zombiewalk?
C'è sempre un certo numero di fotografi che si fanno dei bei books fotografici e che danno alla manifestazione un tono comunque più professionale; inoltre fanno capire alle persone che si trovano in mezzo alla comitiva che in qualche modo l'evento è voluto.
Oltre ai fotografi, è possibile che un tot di persone voglia fare o le vittime degli zombie (spesso per evitare di truccarsi) o i cacciatori, per potersene andare in giro con le loro attrezzature da soft-air.
Infine è possibile, dato che una zombiewalk non ha una tematica precisa, che compaiano persone con mostri semi-attinenti, come il Nemesis di Resident Evil o le infermiere di Silent Hill.

Fino a qua tutto liscio, ma dove è il difficile?
Organizzare una zombiewalk.

Per organizzare un evento del genere è importante la pubblicità su social network, anche perchè per fare un evento serio servono almeno una ventina di zombie.
Poniamo di aver fatto un buon lavoro e di avere un numero di zombie interessante, diciamo una quarantina di iscritti all'evento.
Chi trucca? Dobbiamo sincerarci di avere almeno 3-4 truccatori che sappiano come lavorare, altrimenti mezzo pomeriggio sfumerà per truccare i nostri mostri ^^.
Chi paga i trucchi? Di solito chi organizza una zombie walk cerca anche uno sponsor, tipo un locale che possa allungare due soldini per non dover anticipare i costi di tasca propria; se non ne trova solitamente viene messo un obolo da parte degli zombie.
Qua parte una problematica: io programmo e compro trucchi per 40 zombie, 30 danno buca e io resto con un avanzo di trucchi, a volte importante.
Una soluzione possibile sarebbe quella di truccare la gente in un posto vicino a dove compriamo i trucchi, in modo da poter fare una corsa a comprare materiali mancanti senza dover anticipare grosse cifre.

Altro problema, la burocrazia: ovviamente dobbiamo avvisare chi di dovere, ma.... chi è che sarebbe di dovere avvisare? Beh, buona fortuna, non c'è un ufficio adibito e verrete rimbalzati dall'anagrafe all'ufficio informagiovani, all'ufficio della cultura, dei quali nessuno saprà dirvi cosa fare.
Cosa si deve fare sul serio?
Farsi 3-4 copie di:
1) autocertificazione dove si dichiara di essere organizzatori ma non responsabili dei partecipanti.
2) fotocopia di documento di identità (ovviamente solo dell'organizzatore)
3) fotocopia di mappa del percorso che la zombiewalk seguirà
Dopodichè andate in 3-4 uffici del comune e lasciate le copie del tutto un po' a caso, dicendo che vi hanno mandato dall'ufficio del "piano di sopra/sotto" senza stare a specificare esattamente dove, in modo da informare quante persone possibile.
Importante, dovete assolutamente far passare la zombiewalk come "flash mob" in modo da non dover chiedere alcuna autorizzazione come manifestazione né di occupazione di luogo pubblico.
Ancora più importante!! avvisate le forze dell'ordine in largo anticipo, fornendo anche a loro la mappa del percorso. Senza quest'ultimo passo rischiate veramente di farvi fermare dopo 30 metri dal primo poliziotto.

C'è una questione con i cacciatori di zombie, ovvero le armi finte.
Per evitare storie con le forze dell'ordine, è opportuno che tutte le armi siano visibilmente finte, pertanto a mio consiglio proibite direttamente alle persone di fare i cacciatori, questo taglia il problema alla radice.

A questo punto avete avvisato chi di dovere, non avete ottenuto permessi perchè non servono in quanto flash mob, dovete fare in modo che il percorso sia ottimale.
Qua i consigli sono pochi, in primis evitate zone con monumenti importanti, tipo Piazza dei Miracoli a Pisa, Piazza del Campo a Siena o cose del genere, dato che il cretino che lascia una manata di sangue finto sul monumento secolare è sempre in agguato.
Altra cosa è evitare zone congestionate dal traffico, in quanto 40-50 zombie che pascolano su di un'arteria principale rischiano di essere sgomberati dalle forze dell'ordine.

Un buon consiglio è dare una serie di direttive ai partecipanti:
1) non sporcate volontariamente.
2) non danneggiate le proprietà altrui, vestirsi da zombie non autorizza a entrare in un negozio di vestiti per spaventare i clienti rischiando di sporcare ogni bene.
3) non aggredite le persone a meno che non siano queste a stare visibilmente al gioco.
4) non entrate nei locali in massa.
5) non disperdetevi, seguite sempre il caposquadra che conosce il percorso.

Questa è la ricetta per una mezza giornata da passare in maniera decisamente diversa; se cercate su facebook, troverete un buon numero di gruppi zombiewalk.

Buon "zombie gioco"
-Imrik-

giovedì 1 maggio 2014

Battibecco al Ballo delle Camelie



26 Aprile. Lucca, Palazzo Ducale, ora astrale non pervenuta. Si sa solo che siamo in 4: io, un'amica di vecchissima data (V.), e altri due carissimi amici (D. e F.). Abbiamo fame e stiamo morendo di freddo. Come se non bastasse, siamo tutti e 4 in cosplay e la gente ci guarda, come dire, con curiosità. Finalmente, il silenzio viene squarciato da una suoneria imbarazzante.

Xenya: Pronto?!
Imrik: Hey ciao, sono Imrik!
X: Oddio, dove sei?
I: Sto bestemmiando per trovare il posto! Siamo sulla via giusta, comunque. [Seguono indicazioni stradali Imrik-style.] Fra qualche minuto ti richiamo. Se non trovo quest'affare, te lo dico, volto il culo e torno a casa!
X: Yo.

Torniamo furtivamente alla macchina, un passo per volta, cercando di prendere le vie più buie di Lucca. Suona di nuovo il cellulare.

I: Abbiamo sculato! Ho trovato una mia amica di Lucca che mi ha spiegato dove è il posto.

Con qualcosa come 2 ore e passa dall'inizio ci presentiamo all'evento, in un posto non indicato dai navigatori, senza luci né cartelli a segnalarlo, ma a quanto pare noto ai lucchesi.
Due loschi figuri vestiti in modo più improbabile di noi vengono a prelevarci allo sportello della macchina.

X: Oddio, Imrik, ma sei tu?!
I: Ce l'avete fatta, finalmente!
X: Non dirlo a me... ero stanca dei commentini acidi della gente in centro!
Imrik sparisce con la sua compagna d'avventure pochi secondi dopo, e il mio gruppo si addentra nell'atrio.

Per i pochi eletti che hanno trovaro il luogo dell'evento, l'ambientazione si presenta piacevole: lanterne a terra che emanano una luce soffusa, circondate da camelie di carta bianche e rosse, in perfetta armonia con il nome dell'evento (Tsubaki no Mai, cioè ballo delle camelie). Dal soffitto penzolano palloncini e foto di persone in cosplay. Niente male. Ci viene incontro una delle organizzatrici dell'evento, facente parte del gruppo Tsubaki no Temple.
Tizia: Ciao ragazzi, benvenuti, io sono qui per accogliervi! *abbraccio*. Volete iscrivervi al concorso per diventare Re e Reginetta del ballo?
Io e V. ci guardiamo storto, se non altro perché il nostro è un cosplay di coppia e dovremmo partecipare insieme... solo che siamo due donne.
X e V: Ma anche no, grazie!
Andiamo in bagno e, subito dopo, assaltiamo il bar, che è nell'altra stanza.
X: Cosa c'è da mangiare?
V: Panini.
X: Oppure?
V: Panini!
X: Oh. Beh, vada per uno col salame, ché non sono certo a dieta!

Ci sediamo e assistiamo allo spettacolo mentre mangiamo, nello specifico si tratta di un concerto. Il gruppo, uno dei finalisti del contest organizzato al Lucca Comics, si sta già esibendo, anzi, sta addirittura per concludere la prima parte. Imrik e la sua accompagnatrice sono un tavolo più in là.

I: Ha detto che la prima parte si sta per concludere... il mio commento è: grazie al cielo!
X: Perché? Non canta certo peggio di te!
I: Beh, so di cantare peggio della maggior parte della gente, ma...
X: Questo è sicuro!
I: Ti prendo a nocchini finché non diventi furba!
X: Lo sono più di te a prescindere!

Dopo questa entusiasmante conversazione, il gruppo finisce di suonare la prima parte del suo repertorio, e la stessa ragazza che ci ha accolti all'ingresso sale sul palco per dare il via al contest. Con mia grande sorpresa, Imrik e la sua amica si alzano per partecipare. Non ho idea di che cosa si tratti, so solo che è una gara a coppie, e ci si deve cimentare in piccole prove di abilità. La prima consiste nel ballare con un palloncino incastrato fra le pance senza farlo scoppiare. Il resto non lo so, io e i miei amici siamo andati fuori a farci le selfie (sì, anche noi siamo vittime del fenomeno >.>)

Rientriamo e il gruppo ricomincia a suonare. Imrik continua a sfuggirmi, seppure il luogo sia piccolissimo. Finalmente inizia la seconda parte del concerto, e ci mettiamo a giocare con un palloncino messo a disposizione del pubblico sulle note di varie sigle anime, fra cui Nana e Digimon. La cantante mi è piaciuta, aveva una bella voce, seppur si sforzasse parecchio nelle canzoni originariamente cantate da uomini. Il concerto si è concluso ballando la caramelldansen tutti insieme!
Poi sono stati eletti il Re e la Reginetta: manco a dirlo, sono Imrik e la sua amica a guadagnarsi questo titolo. Beh, sono molto contenta per loro, anche se non ho idea di come si sia svolta la gara xD

Le sorprese non sono finite qui: sempre la stessa organizzatrice ci chiama a raccolta a un tavolo per mangiare una torta a tema otaku.
X: Mmm... non è buona come sembra. E poi è gelida!
I: E' una torta-gelato, scema!
X: Uff... non mi piacciono le torte-gelato! Credevo ci fosse la crema...
I: Non ha riscosso molto successo, comunque. Vedo che in tanti l'hanno lasciata.
X: Già. Senti un po', ma cos'avete vinto?
I: Io un fiore di loto tipo Swarovsky, ma tarocco. E lei una coroncina.
X: Beh, non sono mica brutti, dai!
I: Invidiosa?
X: Se avessi voluto vincere qualcosa, avrei partecipato pure io!

Dopo l'insuccesso della torta, il mio morale si risolleva: a mezzanotte veniamo chiamati tutti fuori per la lanternata! Si tratta di un'usanza tipica giapponese, in cui due persone danno fuoco a una lanterna e la lanciano insieme, credo esprimendo un desiderio. Io non ho avuto tempo di esprimere un bel niente: ho lasciato che V. aprisse la lanterna, e l'ha completamente smembrata. Quando abbiamo provato a lanciarla già accesa, si è incastrata in alcune grate metalliche ed è ricaduta per terra, rischiando di incendiare ogni bene. V. ci si è avventata sopra con la grazia di un camionista, ma almeno ha salvato la situazione! ^^

I: Beh, noi andiamo.
X: Ok. Divertiti?
I: Mah.
X: Dai, è stato carino, però poteva essere organizzato meglio. E poi cosa vuoi, sei stato pure eletto Re!
I: Sì, è vero, però...
X: ...però il posto non si trovava, lo so! Lo scriverò sul blog! Maledetti!

-Xenya-