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lunedì 19 maggio 2014

Perché Gals! è un'opera decisamente sottovalutata - I deliri di Xenya

Ricordo che da piccola guardavo sempre Super Gals! - Tre ragazze alla moda sulla Rai. E' stato uno dei cartoni che mi ha accompagnato durante la mia infanzia, insomma. E così qualche mese fa ho deciso di acquistare il manga, rivedere l'anime e fare il cosplay della protagonista (tanto per non farmi mancare nulla). Premessa: mettendo a confronto il manga e l'anime, l'adattamento Rai non vale evidentemente un centesimo rispetto al cartaceo, sia come dialoghi, che come spessore, passando per i disegni, per cui andrò a trattare il manga direttamente.

Sono partita rileggendo la trama, che in molti siti recita più o meno così: "Protagonista della storia è Ran Kotobuki, sedicenne autoproclamatasi «la più grande gal del mondo». Ran è del tutto determinata a vivere la propria intera esistenza seguendo i dettami etici ed estetici delle kogal, ed anche per tale ragione ha ottenuto la reputazione della più rispettata gal di Shibuya, dedicando la sua vita al divertimento. Ran proviene da una famiglia di poliziotti da generazioni; Ran invece, come si può immaginare, ha altri obiettivi per il proprio futuro. La serie ruota attorno alla vita quotidiana di Ran e delle sue due amiche Miyu ed Aya". Insomma, la vita quotidiana di tre adolescenti fissate con la moda.
A questo punto una persona, trovandosi il manga fra le mani, potrebbe pensare "E allora perché qua c'è scritto che è un fumetto consigliato a un pubblico maturo?"
Perché questa descrizione è ignobile e oltraggiosamente riduttiva rispetto a ciò che davvero è Gals!, ecco perché. Certe descrizioni mi fanno fumare le orecchie come una teiera. E' pur vero che il fumetto ha come protagonista una ragazza apparentemente superficiale, che spende tutti i suoi (pochi) averi in vestiti e trucchi, che infrange il regolamento scolastico, che ha dei voti pessimi e fa a botte per la strada come se fosse la normalità... ma questa è solo la punta dell'iceberg, e il personaggio di Ran viene sfruttato per comunicare qualcosa di molto più profondo. Mihona Fuji infatti, autrice di questo manga, ha messo fra le pagine di questo libercolo da 4.40 € elementi che il lettore medio, evidentemente, non ha saputo cogliere neanche di striscio. Volete degli esempi?
  • Il fenomeno dell'enjo kosai, ovvero la pratica delle giovani liceali di intrattenere uomini molto più grandi di loro, che può andare dall'accompagnarli al fare la spesa fino a sfociare in prestazioni sessuali;
  • Situazioni familiari totalmente disastrate, come quella di Miyu, che a soli sedici anni deve vivere da sola e portare sulle spalle il peso della solitudine e di un futuro incerto, con una madre che si fa vedere ogni quattro mesi e un padre che non si sa neanche che fine abbia fatto;
  • Ran ha sì un comportamento opinabile il più delle volte, ma non dimentichiamoci che la sua è una famiglia di poliziotti: anche lei ha un ideale di giustizia ben radicato, ha semplicemente un modo diverso dalla massa di esprimerlo;
  • Le molestie sessuali professore-alunna, tematica che, seppur secondaria ai fini della storia, dimostra chiaramente quanto questo fumetto sia molto profondo e tratti temi estremamente delicati;
  • L'autolesionismo e il suicidio, narrati con estrema sensibilità;
  • Il bullismo e il teppismo, anche se prettamente femminili nell'opera (il bullismo femminile è molto più diffuso in Giappone che da noi).

In secondo piano poi, c'è una sorta di riscatto delle gals: come si deduce dallo stesso manga, il fenomeno non è affatto ben visto nella terra del Sol Levante, proprio perché la gente crede che siano ragazzine sciabordite che pensano solo ad avere il mascara più in voga, la borsa più alla moda e il fidanzato più figo ("Tanto voi gals siete abituate a vendere il vostro corpo, no?" - Rei Otohata, vol. 1). Non so cosa sia successo, ma evidentemente tanti cervellini atrofizzati dall'inutilizzo hanno compreso proprio questo, mentre la povera Mihona si è impegnata a dare al suo figliolo cartaceo proprio il significato opposto!

Ragazzi, questo è un manga dove la gente si porta dietro coltelli e pistole, dove avvengono continuamente furti, episodi di bullismo e situazioni drammatiche più in generale. Eppure continuo a vedere su Internet recensioni di gente che condisce le sue descrizioni della trama con "sono ragazzine fissate con la moda", "il trionfo della superficialità" eccetera eccetera.

Ma andate a zappare.

-Xenya-

4 commenti:

  1. Come si dice, l'ignoranza di chi parla per sentito dire e basta, credo che chi giudica questo manga è perchè alla fine non l'ha mai letto e si basa solo sulle recensioni scritte in giro. Io ammetto che non ho mai letto il manga nè visto l'anime, però da come lo descrivi tu non sembrerebbe affatto superficiale. Un salutone veloce, buon inizio settimana! ^^ Killer

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    Risposte
    1. Ma non è solo quello. La gente lo legge, questo maledetto manga, solo che non ne coglie l'essenza (che pure non mi sembra poi così nascosta). Forse è anche peggio che parlare per sentito dire e basta! Comunque, rimane uno dei miei manga preferiti di sempre u.u - Xenya-

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    2. Oddio se lo legge pure e non capisce una mazza di quello che ci sta dietro, allora è ancora peggio eccome xD. Ciao ^^ Killer

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    3. Anche secondo me. Poi voglio dire, queste tematiche sono evidenti... ci arriverebbe pure un criceto a capire che non è roba da bimbi -.- Beh, mi accontento di essere una degli "eletti" che l'ha saputo apprezzare xD Ciao! ^^ -Xenya-

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