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sabato 24 maggio 2014

Recensione doppia: il gioco del Go e Hikaru No Go, manga ispirato al gioco

Salve, oggi provo a fare una recensione doppia, in primis un gioco che mi piace molto, il Go, e poi un manga che ne è ispirato, appunto Hikaru No Go.

Cominciamo dal gioco:

Il Go è il gioco attualmente giocato più antico del mondo, le prime notizie di partite vengono dalla Cina  di 2500 anni fa.
Anticamente era richiesto ai generali militari di saper giocare bene a Go

Il go è giocato da due giocatori che collocano alternativamente pedine (pietre) nere e bianche sulle intersezioni vuote di un tabellone (goban) dotata di una griglia 19 × 19.


Una partita appena iniziata
Lo scopo del gioco è il controllo di una zona del goban maggiore di quella controllata dall'avversario; a questo scopo i giocatori cercano di disporre le proprie pietre in modo che non possano essere catturate, ritagliandosi allo stesso tempo dei territori che l'avversario non possa invadere senza essere catturato. È infatti possibile catturare una pietra o un gruppo di pietre avversarie circondandole completamente con pietre proprie, in modo che non abbiano intersezioni libere adiacenti. Esempio chiarificatore: il giocatore A mette una pietra su una determinata intersezione, se il giocatore B riesce nell'arco della partita a circondare con le proprie pietre la pietra di A, mettendone una in ognuno dei quattro spazi adiacenti, allora rimuoverà la pietra di A, "catturandola" e generando uno spazio vuoto completamente circondato dalle proprie pietre.
Una partita quasi finita, possiamo intuire i territori bianchi e neri
E ora il manga:
E' uno shonen, ovvero un fumetto giappo che ha come target la fascia d'età adolescenziale.
Shindo e Sai, i due protagonisti
Il protagonista dodicenne, Hikaru Shindo, trova nella soffitta del nonno una Goban  con delle macchie di sangue che può vedere solo lui e all'improvviso appare Sai Fujiwara, uno spirito che mille anni prima era uno dei migliori maestri di go alla corte dell'imperatore. Fu accusato ingiustamente e si suicidò pochi giorni dopo ma rimase sulla terra come fantasma perché doveva ancora raggiungere la perfezione nell'arte del go. Ora attraverso Hikaru, il solo che lo può sentire, cerca di continuare a giocare a go, nonostante il protagonista ritenga il go un gioco noioso. Dopo un po' si appassionerà al gioco, tanto da voler provare anche lui, nonostante abbia comunque già attirato l'attenzione per la straordinaria bravura di Sai.

Se qualche lettore fosse incuriosito dal gioco, può tramite internet cercare i vari club sparsi per l'Italia, tipo il club di Milano o di Pisa; per quanto riguarda il fumetto invece, basta una fumetteria ^^.

Buon gioco,
-Imrik-

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