Image and video hosting by TinyPic


Image and video hosting by TinyPic


Image and video hosting by TinyPic

lunedì 30 giugno 2014

Come fare armi in "lattice" (nello specifico una spada senza guardia)

Salve, dato che oggi sono in vena di scrivere, vi elencherò qua il modus operandi per fare delle buone armi in "lattice" (anche se in realtà il materiale di costruzione è il plastazoto)  per giochi di ruolo dal vivo o eventualmente cosplay.

Prima di tutto elenco le difficoltà che ci sono di mezzo:
1) Alcuni materiali, come il lattice o l' isoflex, vengono venduti in taniche, quindi alla fine ci si ritrova con il materiale necessario per fare una decina e passa di oggetti, avendo però speso parecchio più del previsto, quindi in caso vi accingiate a comrparne (si trovano i venditori su internet), consiglio una spesa di gruppo di più persone che vogliono cimentarsi.
2) L' isoflex è attualmente di gran lunga il materiale migliore per proteggere le nostre creazioni, ma è altamente tossico: no, sul serio, i suoi vapori sono cancerogeni e solo il minimo odore dà subito alla testa, è assolutamente da usare con maschere antigas a doppio filtro che coprano completamente la faccia.
3) Le stecche di vetroresina se tagliate generano un pulviscolo di fibra di vetro pericoloso per le mucose, da lavorare in caso almeno con occhiali protettivi e fazzoletto davanti bocca e naso.
4) Tra vernici, lattice gocciolante, isoflex etc... vi servirà un luogo adatto per questi lavori, anche per lasciarli asciugare; naturalmente è assolutamente sconsigliato farli asciugare in camera.

Ora, volete ancora cimentarvi? Se sì, bene! Veniamo a cosa serve senza badarne ai costi, supponendo di aver comprato in 5-6 persone il necessario per farsi varie armi:

  • Fogli di plastazoto, è un materiale simile al materassino da ginnastica che si trova nei supermercati ma viene venduto a fogli di vario spessore; solitamente per le armi a 1 mano si usano le misure 0,6 cm e 0,8 cm.
  • Isoflex (si il materiale demoniaco sopracitato, potete provare anche con silicone trasparente ma vi assicuro verrà su una merda di lavoro).
  • Lattice trasparente (che in realtà è bianco al suo stato liquido).
  • Vernici in barattolo.
  • Ammoniaca.
  • Colla Pattex e/o colle analoghe (no il vinavil non tiene).
  • Un cutter con una buona scorta di lamette, forbici, sega a metallo, un pezzettino di stoffa, un pennarello,cartavetrata, una riga e squadre.
  • Pennelli di varie misure, diciamo larghi da 0,5 a 4 cm (e in buon numero), bicchieri di plastica e un phon (consigliato).
  • Stoffa tipo cotone doppio, pelle e/o alcuni metri di corda.
  • Una o più stecche di vetroresina cilindriche, per le armi a 1 mano da taglio si usa un diametro di 0,6, al massimo 0,8 cm ma solo per le cose più pesanti.

Cominciamo ^^

Si prende una stecca di vetroresina e si taglia a misura con la sega, calcolando che l'arma verrà lunga circa 6-8 cm più della stecca. Supponendo di voler fare una spada lunga circa 1 metro e di avere una stecca di 1 metro e larga 0,6 cm, andremo a tagliare una decina di cm ottenendo cosi una stecca di 90 cm circa.
Si pensa a quanto si vuol far larga la lama della spada e alla sua lunghezza: diciamo di voler fare una lama lunga 80 cm e larga 6 cm.
Una volta stabilite le misure, si prende il nostro foglio di plastazoto di 0,6 cm e ci si disegna sopra 3 rettangoli (aiutandosi con riga e squadra) lunghi 80 cm e larghi 6 cm, esattamente quanto vorremo fare lunga la nostra lama. Non abbiate paura a disegnare sul foglio di plastazoto tutte le righe necessarie perchè comunque poi andranno coperte con il lattice mescolato alla tinta.
Quando avremo questi rettangoli, disegneremo in uno qualsiasi di essi  un rettangolino interno ben centrato, largo circa 0,5 cm e lungo 75 cm partendo dal fondo, in modo che questo rettangolino sia sotto la cima di circa 5 cm. Tutto chiaro? Bene: andiamo ora a ritagliare con il cutter la strisciolina/rettangolino e i lati dei rettangoli, in questo modo avremo i 3 rettangoli di cui uno di questi avrà questo canale interno.
Ora prendiamo uno dei 2 rettangoli rimasti integri e spargiamo il pattex su di un lato, in modo uniforme e preciso, poi facciamo lo stesso su un lato del rettangolo tagliato e aspettiamo alcuni minuti che la colla si  asciughi; una volta che la colla è asciutta si vanno ad unire queste due parti facendole combaciare il più possibile.
Una volta preceduto, si prende la stecca di vetroresina e si cosparge anch'essa di pattex, così come l'interno dell'incavo che abbiamo scavato nel rettangolo; inoltre mentre facciamo questo, prendiamo anche due piccoli pezzi di stoffa, diciamo circa 2cm X 2 cm e l incolliamo, sempre tramite pattex, sulle due punte della stecca.
Questi due pezzettini rendono più improbabile l'ipotesi che nell'uso, la stecca che funge da anima della spada, possa lesionarla dall'interno, fornendo una piccola guaina di stoffa tra il plastazoto e la vetroresina.
Anche stavolta facciamo asciugare per alcuni minuti ed andiamo ad incollare, stando attenti a mettere la stecca bene nell'incavo che abbiamo creato.
A questo punto cos'è ventuo fuori? abbiamo un rettangolo di 80 cm di plastazoto con dentro una stecca di vetroresina ben incollata, che sporgerà fuori di 25 cm circa.
Schematizzazione dell'opera.

"panino non ancora sagomato"



Chiudiamo il nostro "panino" dal lato in cui la stecca è ancora visibile con il terzo rettangolo, incollandolo come i precedenti. La cosa migliore da fare a questo punto è prendere dei pesi e mettere la nostra proto-spada in pressione, magari sotto libri o cose del genere. Lasciamo a riposare il tutto almeno un paio di orette e dovremmo aver ottenuto un unico rettangolo multistrato estremamente ben incollato su cui poterci sbizzarrire.
"sagomatura della spada con termocutter"
Armati di riga e pennarello, cerchiamo di disegnare più precisamente possibile i "fili" (ovvero i tagli, le 2 parti convergenti che formano la lama) della nostra arma, in modo da avere un tracciato più diritto possibile, una volta fatto si prende il cutter e si comincia a tagliare il rettangolo sagomando la punta della lama e i "fili", stando bene attenti a cambiare lametta ogni volta che il cutter comincia a fare fatica. Importante in questo processo è stare attenti a non avvicinarsi troppo alla punta della stecca di     vetroresina, altrimenti l'arma diventerà pericolosa e dovrete ripartire da capo.
"spada sagomata ma ancora non affilata"
Una volta ottenuta la silhouette della spada, possiamo pasticciare con il lattice e i colori!
Prendete un bicchiere di plastica o dei contenitori sacrificabili, buttateci un 50% di ammoniaca e 50% di lattice e ricoprite la lama con almeno un paio di passate di lattice senza colore, in modo che i successivi strati di lattice e colore attacchino meglio.
Una volta fatto questo, andate giù di colori, mettendo a seconda del tipo di vernice (questo dovrete valutarlo voi) una quantità di lattice e ammoniaca variabile.
prima passata di lattice e vernice nera
NB: potete variare abbastanza le percentuali, potete fare anche 65% lattice, 30% ammoniaca e circa 5% di colore, verrà più denso e serviranno meno passate, però si lavorerà peggio.
NBB: noterete subito un dettaglio: finchè il lattice è allo stato liquido, avrà un colore biancastro, mentre da asciutto diventa trasparente, questo comporta una cosa: quando ci mettete un colore, tenderà a schiarirlo molto finchè non sarà asciutto. Faccio un esempio: voglio fare un colore azzurro, prendo il mio colore azzurro, lo mescolo con del lattice (bianco) e finchè il lattice non sarà asciutto, l'azzurro sembrerà celeste smorto.
Non vi preoccupate, quando il lattice ascciugandosi diverrà trasparente, il colore azzurro ritornerà a mostrarsi^^.

Che succede quando diamo una mano di lattice misto a vernice? Che la vernice colorerà il plastazoto, ma le parti di lattice diverranno trasparenti in pochi minuti, lasciando la parte dipinta un po' per metà, si vedranno le pennellate e si vedrà lo strato precedente. Nessun problema, per dare un colore unito, dobbiamo fare comunque più strati.
Per fare dei lavori di buona qualità, possiamo sfruttare questo fattore del lattice trasparente per fare sfumature, per esempio faccio uno strato blu scuro, poi faccio un altro strato azzurro, in modo che la lama venga un colore sfumato tra il blu e l'azzurro.

 in queste 3 foto possiamo vedere 3 fasi di asciugatura, dal completamente bagnato al completamente asciutto



Il mio consiglio è fare sempre prima una base di nero o grigio metallo scuro, magari con una percentuale di lattice superiore all'ammoniaca, da spennellare sull'arma prima di andare ai veri colori, ma andiamo per gradi.
Una volta fatto il colore che useremo per la base, andremo a darne uno strato sull'arma, magari abbastanza velocemente per evitare che il lattice cominci ad asciugare mentre spennelliamo generando fastidiosissimi grumi.
Una volta fatta una passata, prima di darne una seconda, mi raccomando, fate asciugare la prima, altrimenti succederà un pastrocchio colossale; per sveltire la procedura, usate il phon senza però usare l'aria troppo calda, altrimenti si rischia di sciupare sia il plastazoto che il lattice creando bolle. Continuiamo a dare strati di colore finchè non è uniforme, solitamente 3-4 strati, e poi cominciamo a dare il colore che vorremmo avesse la nostra arma.
Anche qua usiamo lattice e tinta, finchè a suon di tentativi non otterremo il colore giusto, che apparirà volta volta solo quando andremo ad asciugare il lattice. Non abbiate timore a fare anche una ventina di strati, finchè il colore non sarà come lo vorrete voi.

Con queste tecniche possiamo andare a fare il pomolo della nostra spada: prendiamo 3 quadratini di plastazoto, generiamo un buco per circa 4-5 cm di stecca , li incolliamo, li sagomiamo e li tingiamo, senza dimenticare di "incappucciare" con la stoffa la punta della stecca di vetroresina, per evitare che piano piano, con il proprio peso, la stecca vada a tagliare il plastazoto dall'interno.

Sempre con gli stessi sistemi e con buona dose di manualità possiamo costruire anche guardie più o meno elaborate, ma a livello meccanico non cambia quasi nulla, quindi per ora non ne tratteremo.

Torniamo a bomba: abbiamo il pomolo, abbiamo la lama, se ci siamo voluti impegnare abbiamo anche la guardia. Manca l'impugnatura, che attualmente dovrebbe essere solo un pezzo di vetroresina e qua è facile: si sceglie il materiale con cui ricoprirla (corda, pelle o stoffa) e ci diamo giù di pattex, avvolgendo la stecca di vetroresina in più strati, più stretti possibile per evitare che usandola si ammorbidisca troppo e la presa diventi instabile.

Il lattice è asciutto, l'arma ha la sua forma, manca l'ultima cosa: l'isoflex.
Questo liquido trasparente altamente tossico è un ottimo isolante idrorepellente eserve a creare una guaina protettiva trasparente sulle parti in lattice.
Perchè usare questo materiale?
1 per renderle più scivolose, quindi più resistenti,
2 il lattice con il caldo si scioglie, quindi è basilare una protezione che eviti che l'arma diventi una terrificante carta moschicida;
3 il lattice si sciupa se si lascia molto all'aria, ammuffisce o si imporrisce.

selfie prima di dare l'isoflex=^^=
Fase 1: si cerca un sostegno per appoggiare l'arma durante l'asciugatura, che sarà assai lunga.
Fase 2: ci si mette guanti e maschera antigas, si apre l'isoflex e si comincia a spennellarne uno strato abbondante senza diluirlo su tutte le parti latticiate.
Fase 3, si lascia una nottata ad asciugare.

Di solito si danno 2 passate di Isoflex, per essere sicuri, ma se la mano è abbondante ne basta 1.

Fatto ciò, l'arma è finalmente pronta ^^


Note:
Durante la latticiatura, potrebbero generarsi bolle d'aria: se sono piccole basta bucarle con un ago e premerle, se sono grandi invece va ritagliato via il lattice e risparso sulla parte mancante; tanto saranno le mani ulteriori di lattice a ricoprire l'imperfezione.
Uso l'ammoniaca per diluire invece dell'acqua non per usare un altro materiale tossico, ma semplicemente perchè il lattice già di base è diluito con ammoniaca, inoltre asciuga molto prima dell'acqua.
L'isoflex tende ad asciugare in maniera costante anche se non rapida una volta che è entrato in contatto con l'ossigeno, il mio consiglio onde evitare di buttarne via parecchio è quello di aprire la latta e subito sporzionarne il contenuto in barattolini da riempire fino all'orlo e poi chiuderli. Una volta fatto ciò, andiamo ad usare un solo barattolino. Anche questa procedura deve essere rigorosamente fatta con guanti e maschera, sennò si muore =^^=.

Buongioco ^^

-Imrik-

mercoledì 25 giugno 2014

Giochi da mare

Salve a tutti ^^
Oggi voglio prendere in esame una tipologia di abitatore delle spiagge: il gamer da mare.
C'è una buffa categoria di geek che adora il mare, ma solo se c'è la possibilità di avere dei tavolini o delle sdraio all'ombra per giocare sul litorale.

Baia del quercetano, bellissima location di mare dove vado da anni


Io negli anni, oltre alle classiche partite di triatlon da culi pesanti (tressette/briscola/scopa), ho giocato moltissimo a magic in spiaggia, una volta ci organizzammo anche un torneino casalingo.





Era un po' un must che alcuni di noi, anni fa, portassero addirittura vari giochi in scatola, almeno nelle giornate non ventose: il nostro standard era Talisman, anche se ogni tanto sfornavamo partite a monopoli e risiko.

Talisman, non propriamente un gioco da mare^^

Oltre a giochi non convenzionali da spiaggia, avevamo una tradizione: a Ferragosto passavamo il pomeriggio a costruire una pista da biglie enorme, estremamente lunga e complessa, dopodichè ordinavamo delle pizze e mangiavamo al mare, quindi nel dopocena partiva la mega-partita a biglie.



Un ingrandomento del vecchio Risiko

Eravamo molto giovani e i giochi a cui giocavamo effettivamente erano un po' il peggio del peggio, purtuttavia, tra amici ci si diverte comunque.

A questo punto però partono le domande:

Al mare, voi a cosa giocate?

A cosa avete visto giocare?

Avete anche voi delle tradizioni da Ferragosto?

Buon mare,
-Imrik-

mercoledì 18 giugno 2014

Cecina Comics and Games: recensione a rischio acqua



Ingresso alla fiera di Sabato mattina



Salve a tutti!
Oggi vado a recensire una fiera alla quale sono molto affezionato, in quanto sono uno dei membri dello staff, ovvero il Cecina Comics and Games.
Questa nona edizione è stata minacciata da un meteo avverso in quasi tutta Italia, ma alla fin fine, tranne alcune spruzzate di pioggia, l'evento è andato avanti grazie anche alla logistica del posto, che permette in caso di emergenza di ospitare i vari eventi e le bancarelle al chiuso.





 Andiamo per gradi: la fiera è durata due giorni, sabato e domenica, ma io son andato lì venerdì sera per dare una mano a sistemare il palco e i tavoli per gli standisti.
Giocatori di League of Legends in azione
Sabato la fiera apre al pubblico, sotto una cappa di caldo-umido. L'affluenza è piuttosto ridotta,  anche perchè l'evento principale sarà la domenica con la gara cosplay. La novità del sabato è stato il torneo di Leagues of Legends, il famoso gioco della Riot Games che coinvolge ormai parecchi milioni di giocatori, con circa 60 milioni di accounts attivi. Purtroppo tale torneo ha avuto una serie di intoppi per guasti meccanici, quindi verrà finito in differita; anche se come esperienza ha avuto un buon seguito e merita di essere riproposta, magari con un po' più di preparazione iniziale.  L' evento è proseguito anche dopo cena, con il proiettore adibito alla proiezione della partita "Inghilterra-Italia".



Interno della struttura coperta
C'era un buon numero di bancarelle, da segnalare principalmente l'ampia gamma di prodotti: non è la classica fiera con 50 bancarelle identiche, ogni stand offre prodotti in media diversi rendendo molto difficile andarsene senza aver comprato nulla (complice l'ingresso gratuito alla fiera).
Non sono mancate nemmeno le attività interattive, come i tornei di spada organizzati dal gruppo "warhammer live", tornei di vari ulteriori videogiochi come Call of Duty, così come alcuni tutorial sulla lavorazione della resina da stampo e sul lattice.




La domenica era più freddo sono arrivate molte più persone, tra cui anche un abbondante numero di "babbani", incuriositi dall'evento e dalle persone in cosplay.
Verso ora di pranzo è arrivata anche Xenya e ce ne siamo andati bellamente a scuriosare tra le bancarelle in attesa della gara. Il contest ha presentato un discreto numero di partecipazioni (circa 30 partecipanti totali), ma sinceramente senza notare particolari picchi di eccellenza.
Bambine sul palco in attesa della premiazione =^^=
Oltre ai premi standard come miglior gruppo, premio simpatia, miglior oggetto, miglior femminile eccetera, vi era un premio speciale per il "miglior cosplay in assoluto", ovvero un viaggio con soggiorno di tre giorni pagato a Francoforte, con ingresso al comics della città per rappresentare l'Italia. Tale premio è stato meritatamente vinto da una Mystica, effettivamente superiore agli altri cosplay ma comunque, per quanto ben truccata, non particolarmente somigliante almeno secondo me.
Altri premi distribuiti da segnalare sono il premio Cecina cosplay a due deliziose bambine dell'età stimata sui 5 anni, vestite da principesse.
Peccato non abbia vinto anche una dolcissima e piccolissima Arrietty dal film di Myazaki: "Il mondo segreto sotto il pavimento".
Altra nota di merito a Kaneda Akira, che si è portato anche la moto, così come fece al Cusplay a Pisa.


Purtroppo la band "Le Alabarde Spaziali" non ha potuto esibirsi la domenica sera per via del meteo sfavorevole, ma per il resto è stata una fiera piacevolissima che consiglio un po' a tutti di visitare, soprattutto la fiera del 2015 nella quale festeggeremo il decennale dell'evento ^^.


Ringrazio inoltre Il gruppo della bancarella "Games of Thrones", piacevole ulteriore novità dell'anno.


Una nota negativa va agli autori dei libri autopubblicati, su 6 che ne ho ascoltati, 5 erano completamente inetti sulla grammatica semplice: verbi sbagliati, ripetizioni e descrizioni inutilmente lunghe senza contare la banalità media delle trame. La mia stima va a Angela, l'intervistatrice che per dialogare con loro se li è dovuti leggere tutti. Forza e coraggio. Per il tuo compleanno ti regalo un libro di Sanderson U_U.

sabato 14 giugno 2014

No game no life - Impressioni a caldo


Salve a tutti e benvenuti a una nuova puntata de L'Antro dei geek! Oggi vado a parlarvi della mia prima impressione su No game no life, nuovo anime uscito da poco e attualmente in corso. Per il momento ho visionato solo 5 episodi, quindi va da sé che la mia opinione potrà cambiare in qualunque modo man mano che andrò avanti. Altra piccola specificazione: molti l'hanno messo a confronto con Sword Art Online in virtù di alcuni punti di contatto fra le due opere, ma io sorvolerò su questo paragone perché non ho mai visto SAO. Bando alle ciance, comunque!

La trama è piuttosto originale: nel mondo virtuale esistono 4 personaggi che vincono sempre. Non importa a quale gioco si stia giocando, loro si aggiudicano sempre la vittoria, tanto da diventare delle vere e proprie leggende fra i gamers. Poiché i nomi dei loro account sono vuoti, vengono chiamati semplicemente "Blank". In realtà, questi 4 personaggi sono controllati da due sole persone, ovvero due inseparabili fratelli: Shiro, ragazzina di undici anni e suo fratello maggiore Sora, due NEET (in sostanza persone che non lavorano né vanno a scuola).
Un giorno, i due ricevono una misteriosa mail in cui vengono sfidati a una partita a scacchi: neanche a dirlo, vince Shiro. Arriva quindi un'altra mail, in cui viene chiesto loro se apprezzano il mondo in cui stanno vivendo e se vorrebbero vivere in un mondo diverso, dove TUTTO è regolato da giochi.
I due entusiasti fratellini vengono dunque catapultati in questo mondo e incontrano il suo Dio, Tet, che illustra loro le regole di questo strano e magico luogo.
Shiro e Sora non tardano ad ambientarsi e cominciano subito a sfidare altre persone per completare le varie quest: trovare un posto dove vivere, guadagnare soldi per sopravvivere, eccetera.
Fin qui sembra tutto una simpatica favoletta, ma gli avvenimenti prendono una piega leggermente più triste man mano che la situazione viene approfondita: ci sono 16 razze in tutto, e gli Imanity (ossia gli umani) sono quella più debole, col territorio più piccolo e la situazione più disastrata. Inoltre, al trono sta per salire una persona che ha barato in uno scontro. E poi, quale sarà l'obiettivo finale?
Non vi svelerò di più per evitare possibili spoiler!

E' un anime molto cervellotico, in cui anche una semplice partita a morra cinese richiede allo spettatore una concentrazione notevole per seguire i discorsi sui calcoli della probabilità. Inoltre gli imprevisti sono molto interessanti, e possiamo trovare elementi interessanti come pezzi degli scacchi con volontà propria e trabocchetti simpaticissimi.
Ci sono però degli elementi che non mi hanno convinto del tutto. La grafica è esageratamente moe e non si accosta bene con una trama del genere. Il rapporto tra i due fratellini è così morboso da sembrare quasi un incesto (e per quanto non ci siano scene spinte, è una cosa che non ho mai sopportato negli anime). Le scene comiche mi sembrano o forzate o messe completamente a caso, e a volte entrambe le cose, tanto per riempire lo spazio fra un gioco e l'altro.

In ogni caso non credo che lo dropperò, voglio vedere se andando avanti queste critiche verranno smentite o meno. Inoltre, i giochi (che sono l'essenza dell'anime, a quanto ho potuto vedere finora), per quanto impegnativi da seguire, mi hanno presa abbastanza, essendo un elemento piuttosto originale che distingue questo anime da altri che, alla fine, sono sempre la stessa minestra riscaldata.

EDIT: Sono attualmente in pari con l'anime, ovvero ho visionato tutti gli episodi fino al 9. La situazione si sta facendo complessa e interessante, ma non dirò nulla di più! Per ora non so se consigliarlo o meno... staremo a vedere. Non deludetemi, Blank!

-Xenya-


mercoledì 11 giugno 2014

Primavera in cosplay @ Palazzo Pfanner


Sono ormai 12 anni circa che frequento Lucca in occasione del Lucca Comics, al punto che so orientarmi abbastanza bene nella zona dove si tiene la fiera. Eppure non avevo idea che esistesse un Palazzo Pfanner, aperto ai turisti, e neanche che ogni anno ci venisse organizzato un set fotografico in cosplay. Essendo la location abbastanza piccola, il numero dei partecipanti era chiuso: potevano partecipare massimo 60 persone.
In data 8 giugno, io e Imrik siamo andati dunque a Lucca per partecipare a questo evento per la prima volta. Sotto il sole cocente abbiamo quindi raggiunto la location (assolutamente mozzafiato, sia l'interno che l'esterno!). Siamo andati a cambiarci nello spogliatoio e ne siamo usciti io con un cosplay di vellutino che comincia pure ad andarmi stretto perché sono ingrassata, e lui con un mantello più lungo di me e una maschera veneziana. Cosplay poco adatti alla stagione che ci hanno fatto patire un caldo estremo, ma che sono valsi ogni goccia del nostro (abbondante) sudore!
L'evento è stato infatti molto bello: oltre al giardino esterno con piante e fiori di ogni sorta, statue e una fontana gigantesca, è stato sfruttato ogni angolo del Palazzo: quindi non solo tutte le stanze al suo interno con i loro splendidi arredamenti, ma anche le scale che collegavano l'interno al giardino.
L'evento ha vantato, oltre a cosplayer di altissimo livello (tutti copertissimi nei loro vestiti vittoriani, medievali e steampunk), anche molti fotografi già ben noti nel panorama delle fiere toscane e dei dintorni.
Non era una fiera: i cosplayer passeggiavano nel tentativo di trovare qualche fotografo libero e si cominciava a scattare. A tutti è stato dedicato un po' di tempo (e fotografie bellissime), e nessuno è rimasto escluso. Tra l'altro ho avuto il piacere di conoscere fotografi non solo molto bravi, ma anche gentilissimi, simpatici e alla mano, che mi hanno fatto sentire a mio agio durante gli scatti. Ed è anche da qui che si vede la professionalità di un fotografo, soprattutto per me che non sono affatto abituata ad essere al centro dell'attenzione!
L'ingresso costava 4 € per i cosplayer, mentre era gratis per i loro accompagnatori (un ingresso omaggio per uno). Ed è valsa proprio la pena di spenderli, considerando anche che ci è stata messa a disposizione acqua in quantità per non farci morire disidratati!

Per darvi un'idea sia della location che del mio cosplay, ho messo una mia foto in alto, scattata dal bravissimo (e giovanissimo!) Chris Calviello.

In conclusione dunque un'ottima giornata. L'unico appunto che posso fare è che molte delle cosplayer (parlo al femminile perché la maggioranza erano donne) erano simpatiche come un gatto rosso attaccato alle parti basse... ma me ne farò una ragione!

-Xenya-

sabato 7 giugno 2014

La moda del momento: Games Of Thrones


Non c'è giorno che si scampi, ogni volta che apro faccialibro mi ritrovo la bacheca piena di post di Games Of Thrones, per gli amici semplicemente GOT.

Ma di cosa si tratta esattamente e come mai ha avuto questo boom, tale da accostare al fantasy moltissime persone che il fantasy l'avevano schifato fino a pochi giorni prima?.

Andiamo per gradi, partendo da una premessa: io i libri ho cominciato a leggerli circa 8 anni fa, ben prima che diventasse mainstream grazie alla messa in onda della serie TV.

Dopo essermela tirata un poco, proseguiamo su cosa sia quest'opera: "Games of Thrones", conosciuta anche come "A Dance with Dragons" o "A song of Ice and Fire" è una saga di libri scritta da George Richard Martin nel 1996, un simpatico vecchietto tanto somigliante a un malvagio Babbo Natale, e ancora non conclusa.

Non starò a raccontarne i fatti, perchè è comunque una saga molto lunga si parla infatti per ora di circa 5000-6000 pagine scritte.

Tutto si svolge nelle terre di Westeros, un continente diviso in una serie di feudi medievali, sotto la guida della famiglia regnante Baratheon, salita al potere con una sanguinosa guerra da circa una quindicina di anni, dopo aver detronizzato violentemente i Targaryen, la precedente casata regnante.
I personaggi delle varie casate si muovono in un intreccio molto complesso ma perfettamente logico di intrighi, passioni, colpi di scena e imprevisti in grado di lasciare a bocca aperta anche il più smaliziato dei lettori.

Sono plurimi i fattori che lo rendono una lettura (o una visione in caso della serie TV) intrigante:
-la quantità di colpi di scena
-il realismo con cui le cose accadono anche per fatalità, personaggi eroici possono morire come dei pirla, altri sui quali magari non scommetteremmo niente riescono ad avere successo, altri ancora semplicemente muoiono perchè un altro personaggio più potente ha deciso così.
-l'umanità dei personaggi stessi: ogni protagonista è tremendamente umano, pieno di debolezze e dubbi, inoltre sono tutti caratterizzati con attenzione ed è impossibile non affezionarsi o immedesimarsi in qualcuno.
-i temi trattati molto forti: la guerra vista come bassa macelleria, l'omicidio gratuito fatto solo "perchè posso farlo", l'incesto, le violenze di ogni sorta si ritrovano spesso nella narrazione come nella cronaca nera più scabrosa, così come momenti di tenerezza o eroismo di estrema intensità.

Tutto questo e molto altro ancora ha creato un nutritissimo gruppo di fans, sia cosplayer che non, i quali seguono con passione le vicende dei personaggi creati da Martin.

Per quanto mi riguarda amo moltissimo questa serie, anche se talvolta i libri possono avere dei lunghi tempi morti, o perlomeno la tensione che si ha nell'attesa che "accada qualcosa" è smorzata dal fatto che "quel qualcosa" magari va ad accadere 600 pagine dopo.

A parte questo, consiglio a tutti quantomeno la visione della serie TV, tutelandosi di una buona scorta di fazzolettini per le improvvise, violente, inaspettate morti per le quali Martin è diventato famoso (o famigerato).

Buona lettura,

-Imrik-

martedì 3 giugno 2014

Ludogrifo 2014

Dovete sapere che questo periodo è particolarmente impegnativo dal punto di vista fieristico, ma anche parecchio sfigato dal punto di vista meteorologico. Ed è proprio in questo periodo che si svolge il Ludogrifo, unica fiera della città di Grosseto, che si è tenuta precisamente il 31 maggio e il 1 giugno. Quest'anno le premesse erano migliori del solito: con la riapertura del Cassero (una sorta di slargo nelle mura della città, per intendersi) avremmo avuto un luogo molto suggestivo, con un bel palco e molto verde intorno, oltre che cunicoli perfetti per fare splendide foto e un ampio spazio per il torneo di spade.

Aggiungi didascalia
Ebbene, il Cassero è stato davvero riaperto, ma purtroppo, dopo il lungo inutilizzo, nessuno si è preoccupato di curarlo un minimo. Le mura sfoggiano scritte di bimbiminkia risalenti anche al 2006, e i nostri improvvisati cavalieri hanno dovuto combattere in mezzo a sterminate distese di forasacchi alti fino al ginocchio.
Le bancarelle erano davvero poche, anche se mediamente fornite, quindi non ho fatto acquisti (anche se sono stata attirata dalla cravatta di Serpeverde, devo ammetterlo!).
Per quanto riguarda la parte cosplay, purtroppo è stata estremamente deludente, soprattutto il sabato. Molti infatti hanno preferito andare all'Agliana Moonlight Cosplay, fiera ben più famosa che si è svolta proprio in contemporanea con il piccolo evento grossetano. Inoltre, il tempo incerto ha fatto passare a molti la voglia di uscire di casa, diminuendo ulteriormente il numero di partecipanti.
Piccola curiosità accademica: il Ludogrifo è la più sfigata delle fiere da questo punto di vista; nelle edizioni passate ne abbiamo viste di tutti i colori... acquazzoni, trombe d'aria con conseguente volo degli stand, non ci siamo mai fatti mancare nulla! Come ha detto lo stesso organizzatore, ormai al nostro repertorio manca solo la pioggia di asteroidi. -____-

Cosplayer: pochi ma buoni.
Abbiamo avuto una leggera ripresa la domenica, con un'affluenza di cosplayer piccola, ma di discreto livello. Strampalata ma originale l'idea del cosplay contest fotografico: invece di una classica esibizione sul palco, ai cosplayer venivano fatti degli scatti dai fotografi ufficiali, che poi avrebbero partecipato ad un concorso. Non so quali siano i criteri per la scelta del vincitore, ma i risultati non sono ancora usciti: stiamo aspettando che le foto siano caricate su Facebook. Al vincitore spetterà l'onore di comparire sulla locandina della prossima edizione!
Altro aspetto deludente è stato l'inutilizzo del palco: come ho già detto, ne era presente uno bello ampio e attrezzato, ma il gruppetto che si è esibito la domenica (di un piattume estremo, in perfetta sintonia con la fiera, direi) è stato comunque relegato in un angolino, con una sedia per il chitarrista e un microfono per la cantante. I motivi di questa stupida scelta non ci sono pervenuti!

So che la domenica pomeriggio la gente si è divertita a prendersi a botte con le spade di lattice, e che si è divertita parecchio, ma ha partecipato solo Imrik, perché io mi ero chiusa in fumetteria con alcuni ragazzi che non vedevo da tempo. La sera invece c'è stato un altro concerto, ma io non sono andata a causa di alterne vicende, per così dire. Imrik mi ha detto che è stato molto carino, comunque.

Eh sì, purtroppo quest'edizione del Ludogrifo è stata senza infamia e senza lode, ma io personalmente mi sono divertita comunque, complice anche la buona compagnia. Spero solo che l'anno prossimo vada meglio!
I prossimi eventi saranno il set fotografico a Lucca, nel suggestivo Palazzo Pfanner, e il Cecina Comics. Continuate a seguirci!

-Xenya-